Giangiacomo era figlio di Carlo Feltrinelli, esponente di spicco della finanza italiana tra gli anni Venti e la prima metà degli anni Trenta. Dopo aver combattuto nella resistenza, nel 1945 si iscrisse al partito comunista. Nel 1948 cominciò a lavorare al al suo ambizioso progetto, la costruzione di una Biblioteca contenente la storia del movimento operaio italiano e internazionale e all’inizio del 1949 promuove la nascita della Cooperativa del libro popolare con li fine di promuovere la letteratura vendendo libri a basso costo a favore dei giovani e dei meno abbienti. Il progetto ha successo e nel Nel 1951 viene aperta a Milano, in via Scarlatti 26, la Biblioteca Giangiacomo Feltrinelli, costruita grazie alla collaborazione di giovani storici e pregiati intellettuali. Con il materiale raccolto viene fondata nel 1952 la rivista “Movimento operaio”.
Giangiacomo Feltrinelli Editore dimostra presto una grande capacità come editor con la pubblicazione di opere dal successo internazionale come il Dottor Zivago e riesce ad avvalersi della collaborazione di importanti intellettuali del tempo . Nel 1957 aprirono le prime due Librerie Feltrinelli, a Milano e a Pisa.
Altro grande successo internazionale la pubblicazione nel 1958 del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa.
Il 25 marzo del 1961 viene inaugurata la nuova sede dell’Istituto Giangiacomo Feltrinelli a Milano, in via Romagnosi 3. L’inaugurazione avviene alla presenza del ministro della Pubblica Istruzione Giacinto Bosco e di numerosi studiosi italiani e stranieri. Feltrinelli non fa mistero del suo impegno politico e del suo schierarsi apertamente con la sinistra sia per le sorti della Spagna, condannando la dittatura a cui è sottoposta sia rivendicando la lotta di liberazione del popolo algerino contro le truppe francesi.
L’amicizia con leader cubano nasce nel 1964 durante il primo viaggio che l’editore compie nell’isola caraibica. Dal 1967 iniziano una serie di pubblicazioni che apporfondiscono la storia della rivoluzione cubana e i suoi rapporti con Castro diventano sempre pià stretti, tanto che nel 1968 Fidel Castro affida a Feltrinelli il Diario di Bolivia di Ernesto Che Guevara. Feltrinelli promuove per primo il primo è il più famoso ritratto letterario del rivoluzionario latinoamericano,
I fatti nel mondo si susseguono e Feltrinelli non segue solo Cuba. In Italia il clima è rovente Nell’aprile del 1968 tema un colpo di Stato in Italia e l’editore scrive pertanto l’opuscolo: Persiste la minaccia di un colpo di Stato in Italia!, saggio nel quale condensa le sue preoccupazioni circa una possibile involuzione autoritaria. Il 12 dicembre 1969 è il giorno della strage di Piazza Fontana, a Milano. Feltrinelli, che al momento si trova in Austria, dopo aver sentito la notizia torna in Italia, ma scopre che la polizia presidia l’esterno della casa editrice.Feltrinelli teme un complotto nei suoi confronti e non si fa trovare .
L'editore è uno dei primi a parlare di “strategia della tensione”, portando avanti la tesi che la strage di Piazza fontana sia ordita dai servizi segreti dello Stato per giustificare una svolta autoritaria. Nel 1970 pubblica il mensile, “Voce comunista ma non vedrà mai la realizzazione dei progetti che inizia in quel periodo. La notte del 14 marzo 1972 Giangiacomo Feltrinelli muore a causa di una deflagrazione di un traliccio dell’alta tensione a Segrate.
La versione ufficiale parla di un incidente occorso nella preparazione di un attentato dinamitardo, ma la circostanza suscita da subito parecchie perplessità.