Il mondo della Cultura italiana piange un suo grande interprete, il cui sorriso e le interpretazioni sono diventate un pilastro: oggi nella capitale, dopo una lunga malattia è morto Paolo Poli.
Nato nel 1929 a Firenze, città che ha visto la sua ultima apparizione pubblica in occasione della riapertura del teatro Niccolini, sua casa natale artistica, Paolo Poli ha fatto dell'ironia, il sorriso e il travestimento i suoi cavalli di battaglia, attraverso una lunghissima carriera passata in teatro, come per il Cinema, la Radio e la Televisione, dove ha spaziato dallo sceneggiato fino alle fiabe per bambini.
Elegante, colto, ma anche pungente e senza peli sulla lingua, Poli si consegna alla storia come attore d'avanguardia a tutto tondo e uomo di valore, che non ha mai rinunciato alla sua libertà, di parola come di pensiero.
Il suo sorriso, pulito eppure beffardo, rimane a simbolo per l'Arte e la Cultura italiana, che oggi come non mai devono trarre da esso la forza di essere motore per il paese: un giorno, interrogato sulla scarsa partecipazione degli italiani al panorama di iniziative culturali disse:
Questa non è certo una novità di oggi: ricordo il successo di Mussolini, e quanti applausi ho sentito per Hitler. Io stesso ero qui a Firenze nel 1938 con una bandierina, per accogliere l'orribile tiranno. La gente lo adora, il tiranno.
Addio, Mister sorriso.