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Lega della Terra: l’agroalimentare italiano pronto ad uscire dall’UE

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Gli attentati dell’Unione Europea verso l’agroalimentare continuano non solo ad aumentare ma sono sempre più intenti a distruggere le nostre tradizioni millenarie.
L’Europa ha imposto in Italia la vendita di mozzarelle fatte all’estero con semilavorati industriali senza apporre nessuna indicazione in etichetta. Una mozzarella su quattro venduta in Italia ha questa particolare provenienza e a noi consumatori viene proibito di saperlo e di scegliere se acquistarla o meno.
I politicanti europei hanno permesso ai Paesi del Nord di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero o addirittura di considerare come “vino” certi beveroni fatti con dei wine-kit dove della polvere viene mescolata con l’acqua.
Come se non bastasse il Belpaese ha dovuto accettare l’apertura commerciale al cioccolato senza cacao ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao.
L’UE ha permesso per alcune categorie di carne la possibilità di non indicare in etichetta l’aggiunta d’acqua fino al 5%; per alcuni di questi prodotti come il wurstel e la mortadella l’elusione è totale.
La normativa europea obbliga l’indicazione della provenienza in etichetta solo per la carne bovina, per l’ortofrutta fresca, per le uova e il miele ma non per i prosciutti, l’ortofrutta trasformata, i formaggi e per il latte.
In questa situazione come può sopravvivere l’agroalimentare italiano?

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