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Il Ministero delle Politiche Agricole attacca Lega della Terra

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Pubblichiamo la Lettera al Direttore scritta dal Fondatore e Vice Presidente di Lega della Terra Dr. Nicola Gozzoli pubblicata sul quotidiano La Voce di Mantova del 27 maggio 2015.

Egregio Direttore,
in risposta alla lettera del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 21 maggio u.s., di cui non è indicato il nome del funzionario o politico scrivente, prendiamo atto che se veramente viene compensato il 12% a tutti i produttori vuol dire che non abbiamo capito per quale motivo si legifera su una materia già regolamentata dalla legge 119 del 30-05-2003. Riteniamo invece che verrà compensato un 6%+6% ai produttori che hanno prodotto latte con eccedenza della propria quota di produzione non superiore al 12% e, al contrario, basterà che il produttore abbia prodotto un 12,01% per non godere di nessuna compensazione; pertanto le Aziende che hanno prodotto di più verranno assoggettate ad un prelievo per tutto il quantitativo di latte prodotto pari allo 0,2783 euro per ogni kilogrammo di latte in esubero. Con questo sistema appena descritto la trattenuta che effettuerà AGEA è ampiamente e sicuramente superiore a quanto dovuto all’Unione Europea. Precisiamo che non intendiamo fare guerre ideologiche e pertanto quanto dovuto alla Comunità Europea non verrà assolutamente messo in discussione. La nostra Associazione vorrebbe chiedere al funzionario o politico scrivente quali aiuti darebbe il Ministero agli allevatori rateizzando il prelievo in tre anni e chiedendo agli stessi una fidejussione bancaria con il risultato di togliere automaticamente affidamento finanziario alle Aziende in questione, ovviamente ammesso e non concesso che gli Istituti di credito rilascino tali garanzie. In questo momento di difficoltà economica per le Aziende produttrici di latte, dato che il prezzo di vendita del latte è diminuito del 20% nell’arco di un anno mentre i costi si sono mantenuti uguali se non superiori, non capiamo come il Ministero voglia tutelare il reddito degli allevatori prelevando dalle Aziende più efficienti e sviluppate un ulteriore salasso finanziario, anche se diluito in 3 anni. Se questo su esposto non corrispondesse alla realtà chiediamo che AGEA non appena in possesso dei dati produttivi divulghi, in maniera trasparente e precisa quanto ammonteranno i prelievi dalle Aziende produttrici e quanto verserà realmente alla U.E. descrivendo dettagliatamente i soggetti beneficiari della differenza. Temiamo fortemente che purtroppo questi dati verranno divulgati e confermati quando ormai non sarà più possibile intervenire per apportare modifiche legislative. Lanciamo un deciso appello alle Commissioni agricoltura Camera dei Deputati e del Senato ed a tutta la politica perché vengano fatti gli opportuni interventi in sede di conversione in Legge del D.L. n. 51 del 05-05-2015 scongiurando la chiusura di molte realtà con conseguenti irreversibili danni occupazionali.

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