Molto spesso ci interroghiamo sulla modalità e sulla correttezza dell’operato delle multinazionali agroalimentari sparse per il mondo, trovando posizioni chi pro, come il nostro premier Renzi, chi contro, come la nostra Associazione. Iniziamo con ordine ad esaminare la situazione.
Le Aziende illustrate nell’immagine di copertina certamente si adoperano per non recuperare le trazioni agroalimentari locali, soprattutto nel caso italiano, perché produttivamente impegnate nella produzione di prodotti standard, adattabili ai gusti del consumatore europeo come di quello americano; la parola chiave, adottata dal punto di vista pratico, è “soffocare” la ricerca di prodotti locali, a vantaggio di prodotti commerciali anche se discutibili a livello nutrizionale.
Grazie ad ingenti campagne pubblicitarie, pagate spesso in dollari, particolarmente aggressive, sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi, cercano di condizionare il consumatore, indipendentemente dalle sue condizioni economiche, culturali e sociali, all’acquisto o meglio al soddisfacimento di un desiderio indotto magari sconosciuto pochi minuti prima.
L’acquisto di materie prime di queste multinazionali è un elemento molto importante per analizzare il livello speculativo da esse adottato; lo spostamento dei propri acquisti, parlando di quantitativi particolarmente elevati, può causare la messa in ginocchio di intere aree del pianeta. L’importante per queste Aziende non è la qualità, da noi come tale intesa, ma bensì determinate caratteristiche che permettono di avere un prodotto standard, poi il marketing si occuperà di rendere “unico” il prodotto.
Spesso accade che la sede di queste Aziende sia in “paradisi fiscali” o Paesi considerati comunque “isole felici” in modo che la tassazione non vada ad intaccare le enormi entrate ottenute dalla commercializzazione dei propri prodotti. Può anche accadere che parte degli utili sia investito in politiche finanziarie speculative, magari sui mercati borsistici internazionali, incrementando esponenzialmente i propri guadagni.
La ricerca effettuata dalle multinazionali viene realizzata non in loco ma preferibilmente in Paesi con poca burocrazia e con pochi controlli per ridurre così tempi e costi di messa in commercio; ovviamente saranno poi richieste tutte le autorizzazioni del caso, in particolare quelle sanitarie, per la commercializzazione nel Paese beneficiario.
Sicuramente è indiscutibile la grande forza commerciale che hanno queste Aziende perché possono imporre un prezzo predefinito da loro stesse, scegliere la catena commerciale maggiormente vantaggiosa e spostare stabilimenti da una parte all’altra del mondo assumendo o licenziando migliaia di persone.
Consumare i prodotti delle multinazionali vuol dire distruggere le nostre piccole / medie Aziende oltre a spazzare via le nostre tradizioni. Volete tutto questo?