Nella mattinata di oggi il Presidente del Parco Nazionale della Majella, Prof. Lucio Zazzara, ad un anno dal suo insediamento, ha incontrato i Sindaci del territorio compreso all’interno dell’area protetta per un confronto sulle iniziative messe in campo (come l’intesa con Sangritana, gli sviluppi sul Masterplan di Passo Lanciano e il coinvolgimento nel Parco di territori limitrofi come il sito archeologico Juvanum) e sulle prospettive future.
“Bisogna capire l’importanza di un approccio innovativo nella gestione del Parco – ha dichiarato Zazzara - quello in cui il patrimonio ambientale e’ risorsa, privilegio e fortuna. C’è una grande evoluzione culturale nel guardare ad una nuova prospettiva allargata in tal senso, alla difesa e valorizzazione della natura e di chi ha scelto di rimanere in questo territorio, divenuto oggi molto attrattivo con trentamila presenze registrate all’Orfento nel solo mese di agosto. Lavoreremo su vari aspetti, cercando di rendere la macchina più produttiva possibile e ponendo l’accento sull’importanza di rinnovare gli strumenti dei Comuni e del Parco”.
Presente all’incontro anche il Direttore, Luciano Di Martino: “I progetti in corso e futuri vanno dall’agricoltura all’allevamento nell’area protetta del Parco quale vero e proprio laboratorio di biodiversità, che attua azioni di conservazione della natura e che annovera, ad esempio, nuovi impulsi per la pastorizia, progetti Life come quelli a tutela dell’orso marsicano e a tutela della flora quale Parco capofila. Con i Comuni sono posti in essere processi d’integrazione turistica e specifici progetti per riportare l’agricoltura in montagna con rimessa a cultura dei terreni. Attraverso il confronto con tutti i Sindaci si comincia a comprendere il valore della salvaguardia della natura secondo scopi e interessi comuni”.
“Abbiamo ricordato brevemente quanto fatto per poi soffermarci sul futuro, sulle nuove idee e progetti – conclude Zazzara - La gestione largamente condivisa dell’Ente ci ha fin qui consentito di guardare alle questioni senza limite di campanile nè di appartenenza politica ma cogliendo sempre le implicazioni di sistema e di rete. Questo è il metodo che vorrei continuare a seguire nell’interesse di tutti, prendendo consapevolezza del fatto di essere possessori di risorse e tutori di esse nel creare ponti d’oro per chi vuol venire a stabilirsi in questo territorio”.