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Abruzzo, stabilimento fanghi a Città Sant'Angelo. ll Sottosegretario Mazzocca convoca riunione chiarificatrice e strategica

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Si è tenuta in Regione un'importante riunione sul progetto dell'impianto di trattamento fanghi in località Piano di Sacco a Città Sant'Angelo in Abruzzo.

L'incontro è stato convocato dal Sottosegretario d'Abruzzo con delega all'Ambiente Mario Mazzocca allo scopo di confrontarsi con i rappresentanti istituzionali dei Comuni del territorio (Città Sant'Angelo, Castilenti, Elice, Picciano, Collecorvino, Castiglione Messer Raimondo e Montesilvano), con la Provincia di Pescara ed alcuni portatori di interessi generali: comitati civici e associazioni interessate quali SOS Territorio, Ripammare e La Nostra Terra.

"È stato un ottimo e proficuo momento di confronto - dichiara il Sottosegretario - utile per fare un po' di chiarezza riguardo ad alcune dichiarazioni comparse sulla stampa, ma soprattutto per individuare forme e contenuti per affermare il diritto dei territori di determinare la propria idea di sviluppo. Rammento, infatti, che il parere reso nei giorni scorsi dal comitato VIA riguarda esclusivamente l'impianto di depurazione delle acque di scarico nel fiume Fino. La piattaforma, l'impianto propriamente detto, è stato autorizzato dalla Regione nel lontano 28 febbraio 2013 durante il Governo Chiodi. Ho notato che, nelle svariate prese di posizione di questi giorni, tale essenziale elemento conoscitivo non è emerso". 

"Dunque, sul progetto complessivo - continua Mazzocca - il Comitato VIA ha opportunamente specificato nel parere che le previsioni progettuali devono attenersi nei quantitativi e nelle superfici a quelle assentite nel febbraio 2013. Ha inoltre evidenziato per inciso la necessità di una verifica (da parte del servizio regionale competente) dell'attuale efficacia di detto provvedimento, tenendo conto che nel frattempo era intervenuto un atto di sospensione dei lavori da parte del Comune".  "Vorrei inoltre sottolineare - incalza Mazzocca - che l'area è urbanisticamente a vocazione industriale e su questo punto il Comitato VIA non può che attenersi al dato documentale che, peraltro, è di competenza della Provincia di Pescara che, se voleva, nei mesi precedenti il 2013 durante il Governo Testa, poteva tranquillamente disporre la riclassificazione dell’area, riportandola alla destinazione agricola". 

"Pertanto - conclude il Sottosegretario - abbiamo unanimamente condiviso una strategia tesa al puntuale approfondimento delle questioni sollevate, sia sul piano legale ed amministrativo in relazione agli atti sinora emessi, sia sotto il profilo tecnico in ordine ad un’ipotesi di revisione dei pareri, e sia in ordine alle modalità e tempi procedurali sinora maturati. Proprio in relazione a quest’ultimo punto, il Comitato VIA regionale e il sottoscritto hanno invitato i competenti uffici regionali a scandagliare l’intero procedimento formativo per verificare la sussistenza dei requisiti di validità dell’atto autorizzativo principe risalente al febbraio 2013".

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