Nuova impresa del Cybercaliffato, il braccio internautico dell’Isis.
Meglio: nuova tentata impresa. Gli hacker al servizio di al-Baghdadi da maggio del corrente anno avrebbero violato sistematicamente le e-mail personali di alcuni ministri del governo britannico come quello dell’interno Theresa May. O ci avrebbero lavorato.
E non erano certo a caccia di informazioni riservate da gossip: il loro scopo, rivela il Daily Telegraph, era infatti quello di carpire segreti dalle loro agende politiche, ed entrare "dentro" Buckingham Palace avendo come chiave informazioni riservatissime sulla casa reale. Sempre il Daily Telegraph rivela che a scoprire l’attacco del cyberbraccio dell’Isis è stato il cyberbraccio dell’intelligence britannica, la Gchq, omologa della statunitense Nsa.
Bisogna ribadire, però, che, a quanto pare, quello dei pirati informatici dello Stato Islamico sarebbe stato solo un tentativo di violazione dei sistemi di sicurezza del governo Cameron, pianificato a livello avanzatissimo ma attuato con risultati solo in parte realmente efficaci. Aggiunge il Daily Telegraph che è stato possibile rivelarne l’esistenza solo ora poiché solo ora, dopo l’eliminazione per mezzo di un drone di uno dei cervelli di quel progetto di attacco, il governo Cameron ha concesso l’autorizzazione a farlo.
La mente caduta nel bombardamento aereo telecomandato potrebbe essere Junaid Hussain, leader del Cybercaliffato ucciso effettivamente il 18 agosto scorso, oppure Reyaad Khan, organizzatore di un attentato che lo scorso Ferragosto avrebbe dovuto eliminare in un colpo solo Elisabetta II, l'erede al trono Carlo, e lo stesso Cameron alle celebrazioni per i 70 anni dalla fine della II Guerra Mondiale nel Pacifico.