I prefetti italiani stanchi di attacchi e di offese

L’appello dei prefetti : "siamo lasciati soli, il governo ci tuteli"

Valentina Roselli
22/07/2015
Attualità
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Dopo la destituzione del prefetto di Treviso e le frasi offensive del  vicepresidente del Consiglio delle Marche al  prefetto di Roma Franco Gabrielli, la categoria chiede un incontro con, Angelino Alfano, ministro dell’interno  per "illustrargli una realtà che vede i prefetti circondati da enorme ostilità, alle prese con un'emergenza difficilissima da affrontare".

I prefetti insomma non ci stanno e ribadiscono che si è potuto affrontare l’emergenza immigrazione  solo grazie all’operato dei prefetti. Concetto  sottolineato più volte da  Palomba presidente del Sinpref, il più rappresentativo sindacato della categoria.

  "Non abbiamo solo il problema dell'immigrazione, che oggi é quello più di attualità,  ma anche quello del terrorismo, dei comuni sciolti per mafia, dell'ordine pubblico. Sul tema dell'immigrazione siamo in prima linea e qui ci stiamo letteralmente inventando un mestiere, facciamo perfino gli agenti immobiliari" dichiara  Palomba e aggiunge:

"La distribuzione sul territorio dei migranti giunti nel nostro Paese è realizzata completamente dai prefetti che applicano protocolli straordinari e direttive statali. E lo Stato per questo è chiamato a tutelarci in maniera forte non lasciandoci in balia dell'opinione pubblica o peggio di altri rappresentanti istituzionali. Sul territorio ci troviamo sempre a gestire i 'no' dei sindaci e lì dobbiamo inventarci soluzioni. Spesso su due piedi. Chiediamo quindi allo Stato che difenda in maniera forte i suoi rappresentanti sul territorio. I prefetti sono lasciati soli ad applicare le direttive del governo in tema di immigrazione, spesso in totale opposizione con altri rappresentanti dello Stato, in particolare i sindaci. Siamo diventati bersagli. Il governo ci tuteli".

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