Tutto fermo per la Grecia , il cui ministro dell’economia Yanis Varoufakis dichiara non poter pagare il debito e di essere pericolosamente vicini al default.
Lunedì 22 giugno riunione di emergenza tra i capi di Stato e di Governo dell'Eurozona, per scongiurare quella che il commissario Pierre Moscovici ha definito la "catastrofe", cioè il fallimento economico della Grecia.
Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem nel corso della riunione di ieri ha preso atto della sitauzione e ha dichiarato : "E' deplorevole che siano stati fatti così pochi progressi e che un accordo non sia in vista. Atene ha finora presentato poche proposte e non coerenti con l'accordo del 20 febbraio, base del negoziato che contiene già flessibilitàsia sulle misure, cioè può sostituire quelle del Memorandum con altre di uguale valore, sia sugli obiettivi di bilancio, sui quali le istituzioni già sono scesi a compromessi. Ora sta a loro presentarne altre."
Il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde ha definito le proposte presentate da Yanis Varoufakis troppo vaghe e generali, incapaci di influire sulle questioni di bilancio, mentre occorrono proposte concrete e credibili. La Lagarde è indipettita dalle accuse del miinistro Varoufakis che ha definito "criminale" il Fmi.
Il nodo centrale del problema greco resta la questione del debito, da cui non si può prescindere. Varoufakis ha riproposto ai colleghi la soluzione che prevede uno swap di titoli tra Bce ed Esm, ma è un'idea che possono valutare soltanto i capi di Stato, gli unici in grado di rinegoziare il debito di Atene.