ROMA – Trasportato nella nottata di ieri l’infermiere sardo contagiato dal virus Ebola presso l’ospedale Spallanzani. Ad affermarlo è direttamente il Ministero della Salute in una nota, aggiungendo che, alle 12 di oggi, verranno forniti ulteriori dettagli sulla situazione.
L’intera operazione di trasferimento è stata organizzata dall’intesa tra il ministero della Difesa e quello della Salute che si sono affidati all’Aereonautica Militare per completare il trasferimento abbattendo i rischi di contagio.
Le procedure seguite sono state le stesse già utilizzate nello scorso novembre quando fu trasferito in Italia il medico colpito da Ebola e poi guarito.
L’infermiere, 37enne volontario di Emergency, ha prestato servizio in Sierra Leone prima di tornare in Sardegna l’8 maggio scorso. Solo domenica scorsa però ha accusato i primi sintomi, automonitorando le proprie condizioni di salute così come prevede il protocollo del Ministero della Salute e di Emergency.
La prima fase di studio si è conclusa presso l’ospedale di Sassari dal quale l’uomo è stato poi spostato alla volta dello Spallanzani di Roma.
Inoltre, l’azienda ospedaliera sassarese, ha anche reso noto che l’infermiere, a partire dal suo rientro, ha avuto anche contatti con diverse persone, non a caso la stessa Asl ha già attivato, in via precauzionale, le procedure di controllo nei confronti di coloro che hanno avuto contatti con il paziente.
Per il momento le condizioni dell’infermiere rimangono stabili e i parametri vitali restano nella norma. Il trentasettenne è stato già sottoposto a terapia antipiretica e antibiotica mentre non ha manifestato sintomi intestinali. Unico sintomo evidente è stato un accesso febbrile durante il quale la temperatura corporea è arrivata ai 39°.
I medici hanno comunque comunicato che la situazione è sotto controllo e il paziente è collaborativo.
AGGIORNAMENTO DELLE 12.45 - Dall'ultima conferenza stampa è emerso che le condizioni dell'infermiere non sono critiche. I medici hanno precisato che già dal momento della presa in carico, il paziente era in stato febbrile ma lucido e la stessa equipe ha confermato che il paziente ha già cominciato un trattamento antivirale specifico con l'utilizzo di un farmaco non registrato ma autorizzato dall'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).
Inoltre il direttore scientifico dell'ospedale Spallanzani, Giuseppe Ippolito, ha aggiunto che si sta soppesando anche l'utilizzo di plasma proveniente da un donatore guarito per poter porseguire le cure all'infermiere infetto. Non a caso, ha concluso Ippolito, "abbiamo già contattato il Centro Nazionale Sangue e stiamo valutando tutte le opzioni terapeutiche, in accordo con il centro di coordinamento dell'Oms''. (fonte Ansa)