"In questo momento non dobbiamo preoccuparci". Il professor Roberto Burioni, a Che tempo che fa, si esprime così sulla nuova malattia misteriosa che in Congo ha provocato la morte di centinaia di persone. I sintomi della malattia sembrano simili a quelli dell'influenza: sull'origine, però, al momento mancano informazioni.
"Ne sappiamo veramente poco. C'è stata semplicemente una segnalazione di alcune centinaia di casi di questa malattia che sembra un po' come un'influenza. Di questa malattia si è registrata una mortalità in Congo molto alta, soprattutto tra giovani", dice Burioni riassumendo le news degli ultimi giorni.
"Però ci vuole molta cautela, perché la zona dove si è verificato questo evento è una zona poverissima, dove chiaramente dicono ci sia anemia, ma la gente può essere anemica semplicemente perché non mangia. In questo momento non dobbiamo preoccuparci, ma è un po' come sentire un rumore in giardino", aggiunge il professore.
Quindi, cosa dobbiamo fare? "Accendere un faretto così da vedere se è il cane dei vicini o se è un malintenzionato. In questo momento è stato fatto e aspettiamo i risultati". E' di queste ore la notizia dell'individuazione del primo caso in Italia: un uomo di 50 anni, tornato dal Congo, è stato ricoverato a Lucca ed è guarito.
"In Italia, una persona arrivata dal Congo è stata immediatamente intercettata dal nostro sistema sanitario. Aveva dei sintomi e in questo momento è in un ospedale in Toscana. Questo ci ricorda quanto sia importante avere un sistema sanitario diffuso, capillare e pubblico", afferma Burioni. "Se fosse arrivato negli Usa, non so se sarebbe stato così semplice intercettarlo, un Paese che ha un'eccezionale sanità ma privata e quindi meno efficiente sul territorio".