Iran, accordo su nucleare: no di Netanyahu

Da Aiea pronte verifiche su intesa

Gianluca Vivacqua
04/04/2015
Dal Mondo
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Nucleare iraniano: accordo (pre-accordo) fatto giovedì 2 aprile a Losanna tra Iran e 5+1. In attesa del 30 giugno. Non si fermano la produzione e la ricerca nelle centrali del Paese degli ayatollah, ma questa produzione e questa ricerca non avranno scopi bellici. E per l’Iran, si prospetta il traguardo della fine delle sanzioni. Tutti contenti? Naturalmente, prevedibilmente no.

Si aspettavano al varco le perplessità israeliane. E sono arrivate, direttamente alla Casa Bianca. In una conversazione telefonica con Obama, infatti, il premier Nethanyau, recentemente rieletto, ha espresso “forte opposizione”alle linee del documento d’intesa. Un accordo sulle basi tracciate non dà  effettive garanzie, minaccia comunque “la sopravvivenza di Israele, legittimando il programma nucleare di Teheran”. Che nella visione del Likud significa innanzitutto “aggressione e terrore”. Netanyahu non si è limitato alle parole: abbassata la cornetta, ha convocato d’urgenza il Gabinetto di sicurezza per discutere la delicata questione.

Intanto l’Aiea, Agenzia internazionale dell’energia atomica, a margine dell’annuncio dell’accordo raggiunto in Svizzera, ha dichiarato che sarà pronta “a verificare l‘effettiva attuazione” dei punti dell’accordo tra comunità internazionale e Iran sulla questione del nucleare. Un accordo che, va ribadito, nei fatti è un embrione ed ha ancora amplissimi margini di perfezionamento: per il momento il braccio dell’Onu diretto dal giapponese Yukiya Amano può limitarsi a dirsi soddisfatto per la definizione di quei parametri strategici partendo dai quali si dovrà lavorare, da qui alla fine di giugno, per l’elaborazione di un “piano d’azione esaustivo”. Non c’è la casa, ma si può almeno gioire per le fondamenta.

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