Kim Jong-un alza la voce. Mentre consolida l'asse con la Russia, fornendo prima armi e poi soldati per la guerra contro l'Ucraina, la Corea del Nord prosegue la corsa agli armamenti. E ora, parola di leader, si trova in una posizione di "egemonia irreversibile" nello sviluppo di armi nucleari.
Kim Jong Un gonfia i muscoli all'indomani del test di uno dei missili balistici nordcoreani più potenti, con un lancio in direzione del Mar del Giappone. Intanto, il rapporto con Vladimir Putin diventa sempre più stabile, come mostrano i colloqui a Mosca tra il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e la sua omologa nordcoreana, Choe Son Hui.
L'invio di soldati in Russia, fino a 12mila uomini, con la prospettiva di assumere un ruolo determinante nella regione di Kursk rappresenta solo un tassello della strategia di Kim. In un quadro internazionale polarizzato, in attesa delle elezioni negli Stati Uniti, Pyongyang si prende il centro del palcoscenico, complice anche l'apparente immobilismo della Cina che si limita ad assistere.
Al pressing internazionale guidato da Washington per evitare l'intervento nordcoreano in Ucraina, Kim risponde in maniera plateale con il lancio di un missile. Secondo le informazioni diffuse dall'agenzia di stampa nordcoreana Kcna, il missile testato è un 'Hwasongpho-19', che ha viaggiato fino a un'altitudine massima di circa 7.690 chilometri e ha percorso più di mille chilometri prima di colpire l'obiettivo prefissato da Pyongyang, senza "effetti negativi sulla sicurezza dei Paesi vicini".
Kim ha espresso "grande soddisfazione" per il lancio "riuscito" di questo "nuovo missile balistico intercontinentale" e ha sottolineato che "dimostra al mondo che la posizione egemonica raggiunta dalla Corea del Nord nello sviluppo e nella produzione di mezzi nucleari è assolutamente irreversibile".
"Come abbiamo visto di recente, il pericoloso rafforzamento dell'alleanza nucleare da parte dei nemici e le loro rischiose manovre militari sottolineano l'importanza di rafforzare le nostre forze nucleari", ha sostenuto, prima di rimarcare che "l'unica pace" è quella che "garantisce la sicurezza e il futuro dello Stato e del popolo della Corea del Nord", per cui è necessario "dissuadere il nemico".
Lo stesso Kim aveva dichiarato giovedì che il lancio nelle acque del Mar del Giappone è stata una "azione militare appropriata" nel mezzo alle crescenti tensioni con la Corea del Sud e alle accuse sul dispiegamento di soldati nordcoreani in Russia.
Da parte loro, le autorità sudcoreane hanno annunciato nuove sanzioni contro 11 individui e quattro entità nordcoreane in risposta al test missilistico, come precisato dal ministero degli Esteri di Seul, il quale ha affermato che questa azione "minaccia la pace e la sicurezza" nella penisola coreana.
"Il governo condanna fermamente queste azioni provocatorie della Corea del Nord e sottolinea che la Corea del Nord ha violato ancora una volta le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite inviando truppe nella guerra illegale di aggressione russa contro l'Ucraina e lanciando un missile balistico intercontinentale il 31 ottobre", ha spiegato Seul in una nota.