La scena si ripete quasi quotidianamente, gli ignari turisti parcheggiano sulla terra ferma nell’area di S. Giuliano e subito dopo vengono abbordati da un signore che li invita a parcheggiare qualche metro più là da dove partirà un motoscafo che li porterà nella città di Venezia. Come biglietto viene rilasciato una cartina della città il costo è di 20 euro a persona andata e ritorno bambini gratis. I turisti vengono lasciati al Ponte dei tre archi, poco dopo la stazione ferroviaria dove alle 17,00 devono farsi trovare per il rientro. Alle volte qualcosa va storto, il motoscafo della guardia di finanza si affianca e chiede spiegazioni al guidatore che balbetta e resta muto. Se a bordo ci sono solo stranieri la cosa per i finanzieri si complica, i passeggeri sono impossibilitati a chiarire e poco capiscono di quello che sta accadendo. Se ci sono italiani dipende: alcune volte fingono di essere stranieri nella più alta tradizione omertosa italica altre invece , le più fortunate, escono dalla cabina e raccontano come si sono svolti i fatti. In quel caso viene chiesto di rilasciare il documento e di proseguire tutti insieme per la dichiarazione firmata da rilasciare al comando, nella caserma Tommaso Mocenigo, all’inizio della Giudecca a davanti a piazza S. marco. La gentilezza regna sovrana e Il tassista abusivo con il turista bevono insieme il caffè che viene loro offerto agli agenti. Il signore fa notare che la sua barca è in regola per il trasporto dei passeggeri ma gli viene risposto che purtroppo non ha stipulato nessun contratto firmato con i turisti dove si impegna a garantire la traversata, ed è qui che casca l’asino. Il truffato c firma la dichiarazione viene ringraziato e se ne va augurando un sentito in bocca al lupo al reo, in questo caso senza nessun rancore per i 40 euro che il primo gli ha fatto gettare in laguna. Nel retro della caserma, oltre alle imbarcazioni di ordinanza e a pochi metri dalla lancia che ha l’onore di condurre per la città personalità del calibro del Papa e il presidente della Repubblica ci sono molte barche sequestrate alcune come quelle del tassista altre di pescatori abusivi, coloro che vanno a pescare in quelle zone ormai compromesse dalla presenza delle vicine raffinerie e per questo pericolose da rivendere e ancora più da mangiare. Eppure sono molti coloro che rischiano pur di guadagnare in qualsiasi modo. Sono operazioni di polizia e pulizia quotidiane di chi compie il suo dovere in una città sempre più grigia guidata a causa dello scandalo Mose da un commissario straordinario, dove siamo arrivati a ipotizzare la candidatura di Mara Venier sindaco da parte di Berlusconi , iniziativa fino a qualche anno fa impensabile. Dove pare che per questo capodanno 2014 non siano previsti di fuochi di artificio perché troppo costosi. Denaro pubblico che come tutti sappiamo è andato sperperato nello sporco affare Del Mose che ha tolto il sonno per mesi alla polizia tributaria di Venezia e alla stessa guardia di Finanza. Una città dove le entrate da imputare al flusso turistico sono alte, soffocata da una magnificenza irreale che riesce a nascondere all’occhio dell’ignaro e giustamente disinteressato turista le tante magagne che stanno indebolendo il suo tessuto sociale . Anche Venezia al pari delle altre città deve fare i conti con un traffico impazzito e poco controllato, su un uso fantasioso spesa pubblica tanto da portare alla costruzione di ponti che al primo accenno di mal tempo sono costretti alla chiusura. Venezia il museo a cielo aperto unico al mondo che ha attratto i loschi traffici di cooperative in odor di criminalità, la “Serenissima” dove insomma c’è poco da essere sereni.