Concorso Agenzia delle Entrate e norma "taglia idonei"

La protesta degli idonei al Maxi Concorso del 2023

Redazione
24/03/2024
Italia
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Riceviamo e pubblichiamo la seguente segnalazione inviataci dagli idonei al Maxi Concorso per l'Agenzia delle Entrate svoltosi nel 2023:

 

SEGNALAZIONE CONCORSO AGENZIA DELLE ENTRATE
 

Gentile Redazione, vogliamo sottoporre alla vostra attenzione una questione molto grave in uno stato di diritto come il nostro e relativa al Concorso pubblico di funzionari per
l’Agenzia delle Entrate 2023, Prot. N. 272034/2023.
La Pubblica Amministrazione è al collasso così come il mondo del lavoro ma l’Italia non vuole migliorare e si dimostra sempre più una nazione che ama distinguersi per mancanza
di serietà e di professionalità. 

Facendo una breve cronostoria:
- nella prima parte del 2023, è stata introdotta la cosiddetta norma “taglia idonei” di cui all’art. 35, comma 5-ter, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 riducendo
così il numero dei ricompresi nella lista idonei dei concorsi pubblici dalla quale attingere per mancanza di risorse umane.
- Precedentemente all’introduzione di tale norma, difatti, bastava superare il concorso raggiungendo la sufficienza (es. punteggio di minimo 21/30) per risultare idonei ed
essere inseriti in graduatoria con conseguente possibilità di assunzione.
- Dal 2023, però, non è più così perché l’idoneità è legata ad una percentuale, infatti, soltanto il 20% degli idonei viene inserito in graduatoria.


● Calcolo del 20% per l’individuazione degli idonei
Ma questo 20% come deve essere calcolato!? Chiaramente, dovrebbe essere scontato che venga calcolato sulla base di una legge in vigore al momento di uscita del bando. Ma
sorpresa…così non è!
Proprio su questo verte la nostra richiesta di aiuto per tutelare i nostri diritti che sono stati calpestati.
 

Vi spieghiamo meglio:
- alla data della pubblicazione del bando (24 luglio 2023) era in vigore l’art. 1- bis del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, così come convertito con modificazioni, dalla
legge 21 giugno 2023, n. 74 che aveva integrato il comma 5 ter del richiamato art. 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 con la seguente dicitura: “Nei concorsi
pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all'ultimo di quelli banditi”.
- Il 10 agosto 2023 poi è intervenuta la legge di conversione del D.L. del 23 giugno n 75, che ha effettuato una modifica sull’argomento “taglia idonei” prevedendo che “sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale dopo l'ultimo candidato vincitore, in numero non superiore al 20 per cento dei posti messi a concorso”.
 

Quindi, la precedente previsione “entro il 20 per cento dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi” è stata modificata in “in numero non superiore al 20 per cento dei posti
messi a concorso”. Modifica sostanziale, di grande rilievo ma soprattutto SUCCESSIVA all’uscita del bando, operante soltanto per il futuro e, quindi, per i concorsi successivi
all’entrata in vigore della medesima legge di conversione (entrata in vigore il 17 agosto).
Occorre specificare, infatti, che, con la legge di conversione del 10 agosto 2023 (data appunto successiva all’uscita del bando in oggetto del 24 luglio 2023), è stato previsto testualmente “Il D.L. 22 giugno 2023, n. 75, convertito con modificazioni dalla L. 10 agosto 2023, n. 112 ha disposto (con l'art. 28-ter, comma 2) che le disposizioni dell'articolo 35, comma 5-ter, quarto e quinto periodo, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si applicano ai concorsi pubblici banditi successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto".


● Comunicazioni ufficiali della Direzione
La stessa Direttrice Centrale, Laura Caggeggi, in data 15 dicembre 2023, si è espressa con ben due comunicati: uno in risposta alle sigle sindacali richiedenti chiarimenti e
l’altro pubblicato sul sito ufficiale di Agenzia delle Entrate confermando in entrambi i documenti con certezza il criterio utilizzato per il calcolo degli idonei cioè in base alla legge
in vigore al momento di uscita del bando e specificando, infatti, testualmente : “si precisa che non v’è alcun dubbio sulle disposizioni applicabili al caso di specie: l’Agenzia è
tenuta ad applicare la normativa vigente al momento dell’emanazione dei bandi ed esplicitata nel punto 7.4 dei bandi di concorso, non essendo rilevanti le modifiche normative sopravvenute, come peraltro espressamente prevede il citato art. 28 ter, comma 2, del decreto-legge 75/2023”.
Perdipiù, nell’avviso del 15 dicembre pubblicato sul sito ufficiale dalla direzione centrale - a sostegno dell’indubbio criterio di individuazione dei candidati idonei - è stata anche inserita una rappresentazione grafica della distribuzione per regioni del numero degli idonei, dichiarando che: “dopo la proclamazione dei vincitori del concorso in numero pari ai
posti messi a bando, verranno considerati idonei i candidati collocati in ciascuna graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all'ultimo di quelli banditi, più i pari merito nell’ultima posizione. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva dei numeri distinti per Regione”.
Da più di tre mesi, tutti noi adesso tagliati improvvisamente e ingiustamente, abbiamo atteso la pubblicazione della graduatoria con la certezza di essere idonei. Certezza
corroborata sia da avvisi dell’ente riportanti numeri specifici e precisi (come sopra riportato) e sia dal calcolo secondo legge. Di punto in bianco, invece, si paventa da informazioni
assunte che si stiano rimangiando tutto, compresa la stessa chiara comunicazione della direzione del 15 dicembre 2023, applicando un metodo diverso che contrasta persino con
quello già adottato dalla stessa Agenzia delle Entrate per la stesura della graduatoria relativa all’altra procedura concorsuale per un sì diverso profilo professionale ma bandito
contestualmente al nostro (sempre il 24 luglio) e che ha già portato a delle assunzioni.
Difatti, si vocifera di rettifiche e di addirittura possibili conseguenziali licenziamenti di candidati assunti sulla scorta del precedente criterio di individuazione degli idonei “sono
considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all'ultimo di quelli banditi”.
Con il recente cambio di rotta , invece, l’intenzione dell’Agenzia delle Entrate di adottare il diverso metodo di calcolo del 20% (sui posti messi a bando) - smentendo se stessa -
scaturirebbe dalla volontà di applicare non più la legge in vigore al momento di uscita del bando bensì la successiva legge di conversione del 10 agosto 2023 pur non essendo quest’ultima retroattiva come dalla stessa chiaramente enunciato: “Il D.L. 22 giugno 2023, n. 75, convertito con modificazioni dalla L. 10 agosto 2023, n. 112 ha disposto
(con l'art. 28-ter, comma 2) che le disposizioni dell'articolo 35, comma 5-ter, quarto e quinto periodo, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si applicano ai concorsi pubblici
banditi successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto".
Se quanto paventato dovesse effettivamente realizzarsi, non ci resta che dire che da più di tre mesi ci prendono in giro. Dicono tutto e il contrario di tutto, giocando con le nostre vite inopinatamente dato che la legge è chiara. Occorre intervenire per bloccare questo scempio. Non è accettabile che proprio la stessa Direttrice Centrale Laura Caggeggi che a
dicembre ci ha definiti idonei con la famosa nota del 15 dicembre 2023 (che abbiamo condiviso con voi), adesso, a marzo, ci escluda improvvisamente da tale novero per una
diversa illegittima, illogica, irragionevole e infondata interpretazione del bando.
Abbiamo bisogno di voi, la PA ha una enorme carenza di personale e loro cosa fanno!?
Fanno una drastica e contra legem riduzione degli idonei nazionali dai 1970 previsti dal bando, a poco meno di 800 con uno spreco enorme di denaro. Anziché attingere dagli
idonei, sapete cosa faranno!? Bandiranno altri concorsi con (senza dubbio) grandissima felicità per coloro che organizzano le procedure concorsuali. A pensar male si fa peccato
ma spesso ci si azzecca.
Molte persone hanno riposto grandi speranze in queste graduatorie considerata la enorme necessità di personale, considerato anche ciò che è stato detto dai sindacati ma soprattutto per il fatto che il PIAO pare acconsenta all’assunzione degli idonei visto che ha confermato la presenza di fondi erariali. Fino a ieri eravamo nel 20% con la rassicurazione della stessa Agenzia delle Entrate e adesso ci fanno fuori?
Abbiamo diritto di lavorare, non scavalcando nulla e nessuno. Abbiamo superato un concorso e abbiamo almeno il diritto di essere in graduatoria secondo la legge in vigore all’uscita del bando per avere la possibilità di essere assunti da questo ente o da un altro, visto che le graduatorie sono aperte al fabbisogno della PA.
Contiamo in un vostro prezioso aiuto e ci rendiamo disponibili per qualsiasi ulteriore delucidazione in merito. Il primo articolo della Costituzione recita “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Ma, forse, così non è.


Cordiali Saluti

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