Lezione omofoba nel torinese

Nel mirino delle accuse una docente di religione.

Veronica Murru
03/11/2014
Attualità
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“Essere gay? Si può guarire”, questo è in sostanza ciò che ha detto un'insegnante di religione ai suoi alunni, durante la lezione in un istituto superiore nel torinese. Gli studenti hanno denunciato il fatto, ed ora il Preside dell'istituto sta valutando come procedere, tenendo conto dei risultati delle indagini in corso.

L'omosessualità è un argomento che ancora oggi mette in contrapposizione due parti: chi accetta un certo gusto sessuale e chi no. E soprattutto quando si parla di religione la questione diventa ancora più intricata, entrando nel vivo di cosa è giusto e morale e cosa è abominevole.

Una professoressa di religione ha tenuto una lezione, qualche giorno fa in un istituto superiore, il G.B Pininfarina di Moncalieri, nel torinese, sull'omosessualità e la sua personale visione di questo gusto sessuale. La docente entrata in classe, alla domanda provocatoria di alcuni allievi, circa il suo pensiero riguardo i gay, ha deciso di dedicare l'intera ora a spiegare il perché l'omosessualità sia sbagliata, e che i gay in realtà sono affetti da una malattia psicologica. Ma, dice la donna, è scientificamente provato che si può guarire attraverso percorsi di psico analisi o addirittura terapie psichiatriche. Ovviamente gli alunni hanno apprezzato ben poco l'atteggiamento omofobo dell'insegnante, ed alcuni di loro hanno deciso di portare a conoscenza del fatto il primo docente dell'istituto. Il preside, Stefano Fava, ha avviato un'indagine interna e non si esclude il coinvolgimento dell'ufficio scolastico regionale.
L'Arcigay commenta l'accaduto come un grave episodio di omofobia, soprattutto perché è avvenuto in una scuola, da un'insegnante che dovrebbe essere un punto di riferimento ed un esempio per i suoi alunni.
Per ora la docente ha spiegato il suo comportamento, dicendo di aver esposto in classe tutti i diversi punti di vista sulla questione, senza entrare nel merito della sua reale opinione. Queste parole, in contrasto con quelle degli studenti, hanno fatto scattare un'indagine interna, per verificare se realmente la docente abbia usato parole discriminatorie nei confronti dei gay oppure attuato una qualche forma di indottrinamento dei ragazzi contro l'omosessualità.

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