I truffatori della porta accanto

Cagliari. Falsi notai e finti poveri: come arricchirsi alle spalle degli onesti.

Veronica Murru
11/10/2014
Attualità
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Ogni giorno in Italia vengono scoperti truffatori di qualsiasi genere. C'è chi tiene la madre morta nel congelatore per continuare a percepire la pensione, c'è chi clona carte di credito all'insaputa dei proprietari e spende i soldi in slot e cene di lusso, poi c'è chi vende pseudo pozioni magiche o si spaccia per veggente. Le bugie sono diverse ma la storia finisce sempre allo stesso modo: i poveri, gli ingenui e disperati, ma soprattutto gli onesti vengono miseramente truffati.

Sono stati smascherati a Cagliari due uomini che si fingevano l'uno un notaio e l'altro il suo assistente. Avevano organizzato il loro “gioco” in modo strategico. Affittavano una stanza di un appartamento nel centro di Cagliari per qualche giorno, fingendo che fosse il loro studio notarile. Avevano scelto un edificio in cui c'era un vero notaio, in modo che la targhetta appesa al portone fosse una garanzia di affidabilità per gli sfortunati clienti. Davano appuntamenti proponendo acquisti di terreni a buon prezzo, prendevano accordi e, una volta attenuti i soldi della vendita e quelli della parcella, sparivano senza lasciare alcuna traccia, se non una ricevuta fasulla. Uno di loro, Enrico Floris il falso notaio, fingeva di essere fratello dell'ex sindaco del capoluogo sardo, Emilio Floris, invece è un disoccupato di Dolianova, mentre il finto assistente, nonché la mente del piano, è un 27enne di Quartu.

Sempre nell'isola sarda, questa volta a Sestu, in provincia di Cagliari, una famiglia fingeva di essere povera per ottenere soldi dal comune. È stato facebook a smascherare i truffatori, infatti questi mostravano foto personali delle vacanze estive e degli acquisti di lusso, nel social network.
Denunciavano una estrema povertà, i componenti di una famiglia sarda residente A Sestu, pochi km lontano da Cagliari. Fu questo il motivo per cui il comune aveva deciso di concedere i sussidi necessari alla famiglia di poveri, per acquistare i beni primari, libri scolastici per i figli e pagare le bollette. Ma poveri di certo non erano. A dimostrarlo sono stati imprudentemente proprio loro stessi: pubblicavano su facebook le foto delle vacanze estive passate viaggiando in camper e di nuovi acquisti. Le lamentele pervenute al comune di Sestu, circa la reale circostanza, ha portato l'ente a richiedere l'intervento dei finanzieri, per effettuare gli accertamenti dello stato patrimoniale di chi richiede aiuti.

Di furbetti, nella società italiana, ce ne sono tanti, ed è per questo che si raccomanda di intervenire quando si viene a conoscenza di raggiri, truffe e simili, affinché con la propria denuncia, il sistema possa funzionare meglio, aldilà di omertà tra vicini, compaesani o della paura di esporsi. È bene accertarsi dell'identità di coloro ai quali ci si rivolge per qualsiasi servizio, perché la lotta contro l'evasione e le ingiustizie deve partire dal basso.

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