Ucciso Alan Henning,l'Isis diffonde il video della sua esecuzione

Salgono a quattro le brutali decapitazioni dei fanatici islamici

Daniele Del Casino
04/10/2014
Dal Mondo
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Alan Henning è stato brutalmente assassinato tramite decapitazione. I fanatici religiosi del cosiddetto “Stato islamico” hanno diffuso da poco un video, come di loro consuetudine, dove imputano la morte del cittadino inglese al suo pase, reo di sostenere i raid aerei contro i terroristi Isis.

Alan Henning aveva 47 anni e si trovava in Siria nelle vesti di cooperante per portare aiuti alle stremata popolazione del posto, quando venne rapito il 26 dicembre scorso. Henning era apparso nel precedente video diffuso  dall'Isis, dove veniva trucidato l'inglese David Haines e veniva indicato come prossima vittima in caso il governo britannico non desistesse dall'effettuare bombardamenti contro l'avanzare degli invasati islamisti. Nel video come nei precedenti Henning indossa una tunica arancione mentre il boia, identificato dagli analisti dei servizi segreti grazie al suo accento inglese come probabile esecutore anche degli altri ostaggi, nonostante l'alterazione elettronica della sua voce. Il mascherato esecutore accusa l'Inghilterra di perseverare nella sua politica persecutoria nei confronti dello Stato islamico e che, se il sangue di Haines era nelle mani del primo ministro Cameron il sangue di Henning ricade sulle mani del parlamento inglese. Dopo l'esecuzione a sangue freddo del cittadino inglese viene mostrato un altro ostaggio nelle mani dei sediziosi miliziani: si tratta di Peter Edward  Kassig, 24enne cooperante americano, già indicato come prossima vittima dei militanti Isis. Tre giorni fa la moglie di Henning aveva rivolto un appello ai suoi rapitori perchè liberassero “un uomo di pace e lo lasciassero tornare a casa”. “Brutale omicidio”, così commentano in modo unanime il premier britannico David Cameron e il presidente Usa Barack Obama mentre in queste ore è giunta la notizia che anche l'Australia parteciperà ai raid aerei contro l'Isis. Intanto nel nord dell'Iraq i miliziani jiahdisti hanno abbattuto con un missile terra aria un elicottero militare Mi-35 dell'Aeronautica Irachena, impegnato a contrastare gli stessi nell'avanzata verso le città di Beiji e Senniyah. Durante l'avanzata nell'Iraq occidentale i terroristi si sono impadroniti di armi ed equipaggiamento, in gran parte di fattura americana, in dotazione all'esercito iracheno quindi non è affatto escluso che l'arma usata contro l'elicottero sia il temibile “Stinger”, che già venne usato con successo in Afghanistan contro le forze aeree russe durante l'occupazione del paese. Questo episodio dimostra la capacità dello Stato islamico di poter contrastare i raid aerei, almeno quelli che vengono effettuati a bassa quota, considerati i più efficaci. 

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