"E' fondamentale chiedere condizioni di detenzione civili, umane e rispettose, e un giusto processo" per Ilaria Salis, l'insegnante detenuta in Ungheria da un anno in condizioni degradanti. Lo dice il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, a Bruxelles a margine di un convegno nella sede del Parlamento Europeo, che aggiunge: "Spero che si dimostri innocente perché, qualora fosse ritenuta colpevole, atti di violenza imputabili ad una insegnante elementare, che gestisce il presente e il futuro di bambini di 6-7-8 anni sarebbero assolutamente gravi".
"Il fatto che sia sotto processo anche in Italia per altri episodi di violenza e altre aggressioni - aggiunge - sicuramente è spiacevole, però le catene in un'aula di Tribunale sicuramente non si possono vedere. Quindi bene fa il governo italiano a chiedere il rispetto dei diritti di colei che è presunta innocente, fino a prova contraria. Poi, da sinistra chi invoca l'indipendenza della magistratura in Italia, immagino che abbia lo stesso rispetto per le magistrature di altri Paesi europei". All'obiezione che in Ungheria la pubblica accusa dipende dall'esecutivo, come in Francia, Salvini risponde: "Contiamo su un processo giusto e veloce, sperando nella sua innocenza. Se fosse dimostrata colpevole, ovviamente sarebbe incompatibile con l'insegnamento in una scuola elementare italiana", conclude.
"Le immagini di Ilaria Salis incatenata in Ungheria sono scioccanti: il suo caso offre la possibilità di riflettere sull’atteggiamento di un Paese membro dell’Ue, ma non solo. Il 18 febbraio 2017, a Monza, un gazebo della Lega veniva assaltato da decine di violenti dei centri sociali, e le due ragazze presenti attaccate con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi. Per quei fatti Ilaria Salis è finita a processo, riconosciuta dalle militanti della Lega". E' quanto si legge in una nota della Lega.
"Auspichiamo che la donna, di professione insegnante e definita dai sempre attenti giornali italiani 'un’idealista', possa dimostrarsi innocente in tutti i procedimenti che la riguardano", aggiungono da Via Bellerio. "Le sue vicissitudini nelle aule di tribunale offrono l’opportunità di ribadire che il legittimo esercizio del dissenso non può mai sfociare in episodi di violenza, soprattutto se particolarmente odiosi come quelli messi in atto contro giovani indifese aggredite da un branco come successo a Monza".
"Al di là delle brutte immagini di una persona incatenata in un tribunale e del doveroso impegno per garantire il rispetto dei diritti, Ilaria Salis non sembra una educanda. Oltre al processo in Ungheria spunta un’altra grana giudiziaria per un assalto a delle militanti della Lega. Prima che la sinistra e i suoi giornali la trasformino in Madre Teresa, possiamo sapere se questa insegnante ha anche altri precedenti?". Così il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.