Ragazzo 17enne ucciso da un carabiniere

Napoli: tragedia nel rione Traiano. I parenti e gli amici chiedono giustizia.

Veronica Murru
05/09/2014
Attualità
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La scorsa notte, si è consumato l'omicidio di Davide Bifolco, presso il rione Traiano a Napoli, non lontano dall'abitazione del giovane. Sarebbe stato un colpo accidentale a togliere la vita al minorenne campano, il quale stava facendo un giro in scooter con gli amici. Ieri sono state distrutte due auto della polizia, forse in senso di protesta nei confronti delle forze dell'ordine.

Alle 2.45 della scorsa notte, un ragazzo di 17 anni, residente nel quartiere popolare di Traiano a Napoli, è morto per mano di un carabiniere dopo un inseguimento concluso in via Cinthia. Davide Bifolco era uscito di casa insieme a degli amici per un ultimo giro in motorino. I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli erano in servizio, quando hanno notato tre persone sospette a bordo di uno scooter. Al posto di blocco, i ragazzi non si sarebbero fermati ed allora è partito l'inseguimento. Lo scooter, secondo quanto ricostruito dai cc, sarebbe sbandato sopra un aiuola e poi finito sopra l'auto dei militari, perché il conducente aveva perso il controllo del veicolo.
Mentre uno dei sospetti cercava di scappare da un carabiniere, facendo perdere le tracce, gli altri due sono stati bloccati da un altro il quale, accidentalmente, così sostengono le forze dell'ordine, ha fatto partire un colpo che è arrivato dritto al cuore di Davide Bifolco, lasciandolo a terra. Nonostante sia stato soccorso, il ragazzo di Traiano, è morto al San Paolo. Ora l'Autorità giudiziaria sta raccogliendo le testimonianze per ricostruire esattamente la dinamica dell'accaduto. Da quanto dicono gli stessi parenti e amici, Davide Bifolco, non era proprietario dello scooter che stava guidando, la notte del suo assassinio, e non aveva neanche il patentino.
"E' scappato perchè guidava uno scooter non suo, non era assicurato e non aveva il patentino. La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide”. Queste sono le parole di Tommaso Bifolco, il quale addolorato dalla perdita del fratello, vuole giustizia. "E' stato un omicidio, non s'inventassero scuse” Tommaso sostiene che il fratello minorenne è stato colpito al cuore, poi quando era a terra, i carabinieri lo hanno ammanettarlo e messo la testa nella terra. “Aveva la polvere in bocca, mio fratello”. Disperato non riesce a trattenere le lacrime. Allo stesso modo la madre non si da pace. "Hanno ammazzato un bambino". Cerca di ricordare le ultime parole del figlio, prima che lo ritrovasse in terra ormai senza vita. Anche gli amici sono sconvolti. Enrico, l'amico che era con lui in motorino e presente al momento dell'accaduto dice: “"Non siamo delinquenti" Era un ragazzo d'oro". Al rione Traiano di Napoli, c'è rabbia nei confronti del militare che ha sparato contro il giovane.
"Stanotte eravamo a centinaia contro i Carabinieri che hanno ucciso Davide, dichiara la signora Annalisa, perché quello che è successo è una vergogna. Qui, al rione Traiano, i Carabinieri non li vogliamo più" Sono parole forti, forse dettate dalla rabbia di una vita spezzata, ma il risentimento sembra essere covato da ben più tempo. Sono state distrutte due auto delle forze dell'ordine: “non è stato ucciso un camorrista, ma un ragazzo innocente". Il sindaco De Magistris si dice profondamente addolorato della morte tragica del poco più che bambino, Davide Bifolco, e spera si possa fare luce sul fatto che è accaduto prima dell'alba nel quartiere napoletano.

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