Con 168 voti (Terzo Polo compreso) a favore e 10 contrari (deputati di AVS) e 96 astenuti (PD e M5s), alla Camera vince il sì alle disposizioni per la prevenzione della dispersione scolastica mediante l’introduzione sperimentale delle competenze di tipo non cognitivo.
Sarà compito del Ministro dell’Istruzione e del Merito stilare un Piano straordinario di azioni formative, rivolto ai docenti di tutte le scuole italiane. Sarà necessario poi avere una radiografia di tutti i progetti già in funzione negli istituti scolastici per combattere povertà educativa e il crescente problema della dispersione scolastica.
Per ora, le coperture necessarie a far partire le nuove disposizioni non sono ancora state rese note.
Quando si parla di competenze non cognitive, generalmente ci si riferisce alle “soft skill” o “life skill”, cioè all’insieme di tutte quelle abilità che permettono di adattarsi all’ambiente e di fronteggiare in modo soddisfacente le sfide e le problematiche quotidiane.
Lo psicologo statunitense Daniel Goleman ha coniato il termine intelligenza emotiva per indicare un tipo di intelligenza che è indispensabile nel problem solving, nello studio, per saper gestire le emozioni negative e lo stress, ma anche per posporre la gratificazione, usare il pensiero creativo, saper prendere decisioni, imparare a perseguire obiettivi a medio-lungo termine o a sapersi immedesimare nell’altro attraverso l’empatia.
Le life skill si ottengono facendo buon uso dell’intelligenza emotiva poiché sono abilità che non pertengono al lato meramente cognitivo, ma vanno ad attingere ai meccanismi di regolazione emotiva e alla capacità di risolvere e fronteggiare problemi e sfide quotidiane in maniera creativa ed efficace.
L’auspicio è che con queste nuove disposizioni si possa davvero insegnare ai ragazzi abilità nuove che potranno tornar loro utili nella vita da adulti e nei problemi di tutti i giorni.