Mondiali correva l’anno 1930

Storia della coppa del mondo di Calcio dal 1930 ad oggi

Valentina Roselli
04/06/2014
Attualità
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Gli inizi  dei mondiali di calcio furono esitanti.  Il suo inventore fu un francese , Jules Rimet dirigente sportivo e famoso avvocato parigino.  Le partite si svolsero in Uruguay e può suonare strano ma  nel 1930 il  calcio non suscitava molto interesse in Europa, dove  solo da un decennio  era finita una guerra devastante e si  era nel pieno della grande crisi economica provocata dal crac del 1929. Organizzare un mondiale di calcio non era una insomma una priorità del vecchio continente. Questa prima edizione si svolse dal 13 al 30 luglio a Montevideo e il  paese sudamericano fu  scelto perché in quei giorni festeggiava il centenario della propria indipendenza,.
I club europei furono molto reticenti  a inviare i  loro giocatori così lontano e per così lungo tempo (stesso problema che si pone ancora oggi nonostante i moderni mezzi di trasposto)  e il risultato furono solo quattro squadre partecipanti: Francia, Belgio, Romania e Yugoslavia. L’Inghilterra nazione  inventrice del calcio rifiutò l’invito, mentre la Francia partecipò con entusiasmo
Il viaggio fu una vera odissea perché i giocatori impiegarono 12 giorni per sbarcare in America Latina esattamente a  Rio de Janeiro, dove si imbarcarono anche i giocatori brasiliani .
L’America latina fu ben  rappresentata da numerose squadre durante questa prima edizione:  Argentina, Brasile, Uruguay, Bolivia, Cile Paraguay ,  Messico  e presente anche la squadra degli Stati Uniti. La competizione si svolse  solo nella capitale dove per l’occasione fu costruito un grande stadio da 95.000 posti , che fu terminato solo cinque giorni prima del match di apertura. 
Vinse  l’edizione l'Uruguay  per 4 a 2 nella finale contro l’Argentina nonostante il punteggio del primo tempo  di 2 a 1 per l’Argentina.  I festeggiamenti durarono per giorni e si unirono a quelli per l’indipendenza nazionale creando un clima di gioia irripetibile per le strade della capitale e dell’intero paese. Il paese era in crisi d’identità e alla ricerca di simboli nazionali forti  per fare tabula rasa del passato coloniale e grazie a questo evento sportivo  fu data una grande spinta al patriottismo. Questa vittoria sancì la passione dell’Uruguay mai sopita per il calcio. 
 

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