Da uno studio intitolato “The American Journalist in the Digital Age”, realizzato dalla Indiana University School, è emerso che i giornalisti americani sono sempre più insoddisfatti della direzione presa dalla loro professione. Secondo il 59,7% dei giornalisti americani, il loro settore negli Stati Uniti sta andando nella direzione sbagliata. Solo il 23,3% dice di essere molto soddisfatto del proprio lavoro, e questo rappresenta un calo secco del 10% rispetto allo stesso sondaggio condotto nel 2002. Il 62,6% degli intervistati ha rivelato che la sua redazione si è ridotta nel corso dell’ultimo anno, mentre solo il 13,2% ha visto fare assunzioni. Ciò significa che i giornalisti stessi stanno invecchiando. Infatti, l’età media di quelli impiegati a tempo pieno è salita da 41 a 47 anni. Tuttavia, i giornalisti di oggi dimostrano maggior preparazione, perché il numero dei laureati è salito al 92%, e il 37,4% viene dalle scuole specializzate nel loro mestiere. Inoltre, anche la fiducia nelle istituzioni è diminuita, perché il 78,2% sostiene che controllare le attività del governo è lo scopo più importante del giornalismo, più ancora del 76% che la pensava così durante gli anni del Watergate. Il 68,8% dei giornalisti americani vorrebbe ancora “analizzare problemi complessi”, anche se è sempre più difficile, mentre diminuisce l’importanza di pubblicare rapidamente le notizie, probabilmente perché ormai il campo è allagato dall’informazione 24 ore al giorno su Internet e tv, e quindi conta di più la qualità di quanto viene offerto. I social media stanno cambiando il panorama. Circa il 40% dei giornalisti americani ritiene di essere importante, e il 53,8% usa i microblog come Twitter per raccogliere informazioni e seguire la concorrenza. Il 78,5%, infatti, li usa per ricevere subito le “braking news”, ossia le notizie urgenti. I social media sono efficaci anche per identificare le storie da seguire e interagire con i lettori, ma solo il 20% li ritiene utili per intervistare le fonti o verificare le notizie. In generale, l’80% dei giornalisti americani pensa che questi nuovi network aiutino a promuovere meglio il loro lavoro.