Altro che 8 marzo e parità dei diritti: arriva un’altra ricerca che dimostra quale distanza separi ancora i sessi nella società italiana. Stavolta, si tratta del Rapporto numero 16 di AlmaLaurea, lo studio annuale sulle condizioni di lavoro dei laureati nel nostro Paese, che ha sottolineato i maggiori ostacoli incontrati dalle donne, lungo il loro percorso professionale. Secondo i dati, già a un anno di distanza dal conseguimento della laurea, gli uomini mediamente guadagnano il 14% in più, rispetto alle loro colleghe. Ciò significa, sempre in media, 1.254 euro al mese contro 1.098. Col passare del tempo, il divario si allarga ulteriormente: dopo 5 anni, i maschi percepiscono compensi più alti del 22%, che tradotto in euro sono 1.626 contro 1.333. Anche per quanto riguarda l'occupazione fra laureati e laureate ci sono importanti differenze: per i primi - si tratta delle lauree magistrali biennali -, a un anno dal titolo lavora il 59%, quota che fra le donne scende al 52%. Cinque anni dopo, il distacco resta pressoché invariato, con l’86,5% dei laureati occupati, rispetto al 79% delle loro colleghe. Purtroppo, è proprio quando arrivano i figli, che la situazione precipita: a cinque anni dalla laurea, lavora l’89% dei maschi e solo il 63,5% delle donne.