La Biennale delle Ville Venete rassegna d arte contemporanea “diffusa” in location di grande fascino e valore architettonico ideata da Massimo Tegon, ha presentato la “vetrina Sicilia” selezionata dal critico dell’Enciclopedia d’arte italiana la dott.ssa Melinda Miceli. Tra gli artisti si cita il maestro Cav. Luigi Maria Messina noto all'araldica dell'arte in quanto nel 2010 riceve il premio Guglielmo II a Monreale e l’Ercole di Brindisi nell’omonima città, altresì la nomina di ambasciatore dell’arte. A Firenze riceve il titolo onorifico di Arciere dell’arte. Si citano diverse collettive di prestigio come il David di Michelangelo a Lecce, il Leone d’oro a Sirmione, mostre a Bruxelles, Dubai e Abu Dabi. Seguiranno numerosi riconoscimenti tra cui: nel 2011 Premio della critica a Palermo. A seguire Nobel dell’arte a Montecarlo, Gondola d’Oro a Venezia, Premio le 5 terre a Portovenere, Mercurio d’oro per l’arte a Cesenatico, Nomina di Accademico internazionale delle Avanguardie artistiche a Palermo, Premio Nettuno a Lecce, Premio Unesco a Taormina. “Le donne del pittore Luigi Messina sono vedute, e luoghi visivi dell’anima, in grado di mostrare una suggestiva commistione tra realtà e pubblicità che affonda le radici semantiche nello stile pop. La pubblicità riflette oggi il costume della società. L’immagine della donna è ridotta oggi ad un soggetto che si esprime meglio nella sua tangibile oggettività piuttosto che nelle sue caratteristiche interiori. La donna attraverso la sua fisicità attira attenzione di natura strumentale e promozionale, essendo esso un oggetto di richiamo pertanto Messina incide sul corpo dei segni quasi a voler spezzare e ironizzare alla maniera di Picasso, il tema dell'uso del corpo femminile, ammirato si ma al contempo usurato da espedienti per richiamare l’interesse su altro.
La matrice impressionista intrisa di colori, ombre, spessore e profondità, dove spesso la la donna appare sontuosamente vittoriosa tra luci, suoni, profumi e sensazioni, danno vita alla magia della percezione di figure in funzione dell’osservatore e della sua sperimentazione di uno stile figurativo. La potenza estetica risiede nella resa lirica del reale e il colore che percepiamo è luce riflessa dagli oggetti stessi; l’oggetto,il ritrtto o il corpo tra tutte le onde che costituiscono lo spettro visibile della luce, ne seleziona solo alcune, esigendo i colori di essere filtri che non consentono la riflessione degli altri colori. Sovrapponendo differenti nuances, Messina, estrae una progressiva filtratura come in una sintesi sottrattiva, la quale seguendo la mutevolezza di amabili sensazioni, coglie ad esalta l’attimo fuggente in particolari tagli di inquadratura che danno alle sue opere un esclusivo tono di sintesi tra antichità e modernità, con i suoi riti e i suoi miti, a tratti borghesi e bohemiènne”.