Il fiore all’occhiello del mercato immobiliare umbro e della bassa Toscana è stato per un lungo periodo quello dei casali da ristrutturare e rimettere sul mercato.
Negli ultimi anni,però, si è assistito a un crollo dei prezzi per questo genere di operazioni. Abbiamo chiesto a Andrea Corati, immobiliarista molto attivo nella zona, le ragioni del fenomeno e se sia possibile dare una svolta.
D. Negli ultimi anni, tra Umbria e Bassa Toscana, si è assistito a un crollo dei prezzi del mercato mobiliare del lusso, soprattutto rivolto agli stranieri. Cosa è successo?
R. Dopo un decennio decisamente florido, soprattutto in Umbria le scelte politiche hanno portato alla costruzione di alloggi destinati agli immigrati, oltrechè un impoverimento del territorio con la chiusura di numerose aziende. Questo orientamento ha danneggiato il mercato del lusso, sia nazionale che internazionale. Senza un piano regolatore, sicurezza e cura del territorio non si va da nessuna parte. A questo dobbiamo aggiungere che si è costruito senza un criterio razionale.
D. Che cosa intende, in termini numerici?
R. Intendo dire che dieci anni fa per ristrutturare un casale bisognava spendere intorno ai 1.100/1.200 euro al metro quadro, oltre al costo del rudere, con la previsione di vendere poi intorno ai 4/5.000 euro, sempre al metro quadro. Oggi, a costi di ristrutturazione invariati, si vende al massimo a 1.500 euro al metro quadro il residenziale comune. Capisce bene che per l’immobiliarista il gioco non vale la candela. Tra tasse e furbate varie dei comuni non investirei più in quella zona.
D. Cosa sarebbe necessario fare per invertire la tendenza?
R. Ci deve essere collaborazione tra Comuni, Sovrintendenza, enti e Provincia. E non bastano pochi chilometri di distanza tra un sito e l’altro. Le istituzioni devono impegnarsi a garantire servizi e sicurezza. Sono aspetti fondamentali per la tranquillità degli abitanti, che siano residenti o villeggianti.
D. Ma è ancora possibile investire nella zona?
R. Assolutamente sì, basta che la scelta della location avvenga con estrema cura.
D. Quali devono essere i criteri per attuare una scelta intelligente?
R. A mio parere due zone sono difficilmente avvicinabili. Mi riferisco al Chiantishire in toscana e alla zona dell’Antognolla in Umbria. In effetti un casale in quei territori non ha prezzo.
D. Allora, come orientarsi?
R. Bisogna puntare su casali e piccoli borghi isolati. Per fare questo non ci si può improvvisare, ma occorre affidarsi a specialisti focalizzati sulle reali esigenze del cliente.
D. Ma è ancora possibile investire nella zona?
R. Assolutamente sì, basta che la scelta della location avvenga con estrema cura.
D. Quali devono essere i criteri per attuare una scelta intelligente?
R. A mio parere due zone sono difficilmente avvicinabili. Mi riferisco al Chiantishire in toscana e alla zona dell’Antoniolla in Umbria. In effetti un casale in quei territori non ha prezzo.
D. Allora, come orientarsi?
R. Bisogna puntare su casali e piccoli borghi isolati. Per fare questo non ci si può improvvisare, ma occorre affidarsi a specialisti focalizzati sulle reali esigenze del cliente.