Caso Maggioni-Perego, Di Trapani (Usigrai) contro Presta: "Inaccettabile che un agente attacchi programma Rai"

Marco Zonetti
03/07/2020
Mediatech
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Continua la querelle relativa al flop di Monica Maggioni su Rai1 con il suo Sette Storie, attaccata pubblicamente su Twitter dall'agente Lucio Presta che, in una manciata di parole, si è preso gongolando la rivincita sullo "sgarbo" del 2017 della ex Presidente Rai a Paola Perego: "#settestorie al 7%" scrive l'agente, "avrebbe fatto meglio a chiamare il programma 14 storie. #monicamaggioni . #ionondimentico". L'agente si riferisce all'episodio che vide la Maggioni, dicendosi "offesa in quanto donna", chiudere anticipatamente il programma Parliamone Sabato condotto dalla Perego (moglie di Presta) per un putiferio scatenato da un sondaggio sulle donne dell'Est (come abbiamo riportato qui).

Al tweet di Presta ha risposto in seguito Vittorio Di Trapani, segretario del sindacato Usigrai che ha commentato: "Solo io trovo inaccettabile che un agente - che per di più fa il bello e il cattivo tempo in #Rai - attacchi pubblicamente un programma Rai? Perché @PrestaLucio non spiega quel "#ionondimentico" vagamente minaccioso?".

Presta ha risposto a stretto giro con un laconico "Ampiamente spiegato anche con azione legale per danni a @peregopaola", mentre apprendiamo che - dopo le tante insistenze del Segretario Michele Anzaldi - il Presidente della Vigilanza Rai Alberto Barachini ha convocato per mercoledì 8 luglio alle ore 20.00 la Commissione per l'audizione dell'Ad Fabrizio Salini... un'audizione che si prospetta infuocata (a dir poco), perché si parlerà fra le altre cose proprio della risoluzione (mai partita seppur promessa per il 1 gennaio 2020) per arginare lo strapotere degli agenti televisivi nel Servizio Pubblico Radiotelevisivo e favorire i tagli al budget e alle risorse esterne. E lunedì prossimo si attende il bis per Monica Maggioni, il cui programma ricordiamo è finto nell'occhio del ciclone proprio per i costi e per l'infornata di esterni quali consulenti e collaboratori. Il bello deve ancora venire, insomma. 

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