Palermo: class action degli studenti contro l'Università

I giovani avrebbero riscontrato poca chiarezza sulle date d'esame

Angela Menna
17/01/2014
Attualità
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Gli studenti dell’ex facoltà di Economia dell’Università di Palermo si sono riuniti, a sessione d’esami già iniziata, per contestare una mancata pubblicazione sullo svolgimento delle prove d'esame.

Come spiega il portale Skuola.net, i giovani, non potendo accettare simili condizioni, hanno organizzato una class-action contro l’università. Lo scorso 14 gennaio, 291 di loro, hanno firmato  un’e-mail, indirizzata al rettore dell’università, ai presidi della Scuola di Scienze giuridiche ed economico-sociali, della Scuola politecnica e dell’ex- Facoltà di Economia, al direttore del dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche e ai coordinatori dei vari corsi di studio. Nel messaggio, gli studenti hanno sollecitato la pubblicazione telematica tempestiva delle date del secondo e terzo appello, oltre alla correzione dell’unico documento pubblicato, inerente il primo appello.

Non soddisfatti, gli universitari hanno anche preso l'iniziativa di organizzare una class-action contro l’università, rappresentati da un sostegno legale. Questo a causa di un numero abbastanza importante di norme violate, secondo quanto dichiarato dai 291 firmatari del documento e dai dipendenti pubblici dell’ateneo in questione. I giovani hanno preso in considerazione i Regolamenti d’Ateneo e di Facoltà, il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e la Carta dei diritti degli studenti, evidenziando il diritto dell'alunno ad avere informazioni chiare, precise e con regolare anticipo. Non a caso la Carta dei diritti degli recita: «Le date degli esami devono essere comunicate almeno 30 giorni prima delle sessioni d’appello, al fine di consentire agli studenti la gestione dei propri tempi di studio ed una razionale organizzazione dello studio in modo da conseguire i migliori risultati possibili».

Naturalmente, una mancata organizzazione sullo svolgimento degli esami, non è affatto un problema di poco conto: i ragazzi si ritrovano a far fronte ad esami ravvicinati, in modo confuso. Una realtà difficile da accettare, se si pensa che ogni anno, anche le tasse versate all'ateneo di riferimento, sono ingenti.

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