La dialettica politica ridotta a wrestling, tra calci leghisti e schiaffi a 5 stelle

Il Governo è diventato un ring senza ritegno

Enzo Carmine Delli Quadri
15/07/2019
Attualità
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Primo spettacolo. Il vice premier Matteo Salvini convoca le parti sociali al Viminale, non per parlare di sicurezza dei cittadini ma di manovra economica e fa sedere al tavolo, oltre a tutti i ministri leghisti, anche l’indagato Massimo Siri, già condannato per bancarotta fraudolenta.
Giuseppe Conte si infuria.È costretto a scendere in strada, davanti a palazzo Chigi per  manifestare aperto dissenso nei confronti dell'iniziativa: "Se oggi qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze da parte delle parti sociali ma anticipa dettagli di quella che ritiene che debba essere la manovra economica, si entra sul terreno della scorrettezza istituzionale". E aggiunge: "La manovra economica viene fatta qui dal presidente del Consiglio con il ministro dell'Economia, con tutti gli altri ministri interessati. Non si fa altrove, non si fa oggi e i tempi, tengo a precisarlo, li decide il presidente del Consiglio, sentiti gli altrui ministri in primis il ministro dell'Economia. I tempi non li decidono altri". Saputo che al tavolo con Salvini c’è stato anche Siri, il politico stato allontanato dal Governo perché indagato, Conte è irritato e precisa: "Se la logica dell'incontro al Viminale è di un incontro politico, ci sta bene la presenza di Siri. Se è la logica di un incontro governativo, non ci sta bene la presenza di Siri”. 
Uppercout, gancio, montante. Salvini incassa con l’evidente scopo di distrarre l’attenzione del popolo italiano dai suoi intrallazzi con Mosca.
Secondo spettacolo. La holding controllata dalla famiglia Benetton, Atlantia, è stata scelta dal cda delle FF.SS.  per far parte del nascente gruppo Alitalia, preferita al gruppo Toto, a Claudio Lotito e al patron di Avianca German Efremovich. Il vicepremier pentastellato Di Maio, che aveva definito "decotta" proprio Atlantia è stato costretto dai suoi compagni di governo a ingerire un boccone amarissimo.
Schiaffo e contro schiaffo. Di Maio incassa con una frase che sembra dettata da un autore di film di Natale: «Un grande risultato raggiunto dopo settimane di lavoro intenso. Mentre qualcuno oggi si prendeva un caffè al tavolo e recitava la solita parte, qui abbiamo fatto la differenza».Incredibile, pochi giorni fa dichiarava che Atlantia avrebbe fatto cadere gli aerei e oggi parla di grande risultato. Poi, la cosa più incredibile della prima, non aggiunge che Atlantia si è preso il tempo necessario per studiare le carte, come dire che ha il coltello dalla parte del manico per tutto, comprese la concessioni autostradali. Per cui suonano stonate le parole: «Sia chiara una cosa però: niente e nessuno cancellerà i 43 morti del Ponte Morandi. Niente e nessuno cancellerà il dolore delle loro famiglie. Sulla revoca della concessione ad Autostrade non indietreggiamo di un solo centimetro!».Non si sa se a parlare è Di Maio o Crozza vestito da Di Maio.
Non è finita.
Terzo spettacolo. Ancora oggi Salvini si difende dalle accuse di intrallazzi con Putin. Il suo compare Savoini, sempre presente nelle varie riunioni ufficiali, invitato, come conferma Palazzo Chigi, dal braccio destro di Salvini, si difende con le stesse parole utilizzate dal suo capo: Non intendo riferire su questioni inesistenti. Salvini vuol fare scena muta davanti al parlamento. Savoini fa scena muta davanti ai magistrati che lo hanno interrogato.
Dai 5S, tramite, Di Battista arrivano schiaffi e pugni: Da qualche giorno non si sta parlando di ONG. Lo “show” dell’immigrazione, dove tutti recitano la loro parte costringendo gli africani al ruolo di comparsa, per qualche ora si è fermato. Oltretutto Salvini il bugiardo è impegnato a mentire (la sua difesa sul caso Russia-Savoini è ridicola). Siamo in attesa della controreplica di Salvini. 
A questo si è ridotta la dialettica politica italiana.  E allora il PD!!! Ma per favore, sotto quei governi si parlava, nel bene e nel male, di riforma costituzionale, diritti civili, terzo settore, caporalato, job act, scuola, di salvataggio delle banche su cui è stato creato un teatrino che Dio ci scampi e liberi. Ma era politica. Qui sono solo colpi da wrestling dati davanti a una opinione pubblica sbigottita. 

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