La salma di Totò Riina torna a casa:la Procura di Parma ha emesso il nulla osta.
Slitta a domani la partenza verso Corleone: le pratiche amministrative per il trasferimento sembrano essere concluse, ma problemi organizzativi non hanno permesso l'immediato trasferimento.
Ma l'ombra della Mafia resta: lo dice il sostituto procuratore, Nino Di Matteo, "La morte di Totò Riina non segna il tramonto dello stragismo mafioso. C'è una parte di Cosa nostra che preme per il ritorno ad azioni eclatanti". Insomma lo Stato deve continuare ad avere il polso duro: il post-Riina è fondamentale, una fase di assestamento e di nuova organizzazione, "Bisogna vedere se nei nuovi assetti dei vertici mafiosi troverà spazio il desiderio di una parte dell'organizzazione di tornare allo stragismo. Ecco perché - avverte Di Matteo - in questo momento lo Stato farebbe un errore gravissimo se desse dei segnali di allentamento. Sul 41 bis, che ha dato ottimi frutti, sull'ergastolo, sul sequestro dei beni. Segnali che verrebbero interpretati dai mafiosi come un cedimento".
Di Matteo, nella sua intervista a Repubblica, continua: "La 'ndrangheta sarà anche più forte economicamente, ma Cosa nostra conserva segreti inconfessabili del passato che restano un'arma di ricatto, pericolosa quanto arsenali ed esplosivo". Riina, infatti, è stato latitante per ben 24 anni, è impensabile che non abbia goduto di una copertura politico-istituzionale.
Staremo a vedere come si evolveranno le cose, o meglio come si evloverà Cosa Nostra.