Salvini: “Voto in tempi brevi”

“Entro fine novembre il programma della Lega”

Gianluca Vivacqua
18/11/2017
Politica
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Election Day? No grazie.

Spero si voti al più presto. E che non si tiri a campare.” Immerso nella cornice ludica e festosa della fiera per l’infanzia “G come giocare” di Milano, Matteo Salvini fa partire un garbato ma netto rifiuto alla prospettiva di accorpare, in un’unica data, i due appuntamenti elettorali del prossimo anno, le politiche e le amministrative. Ma, con questa presa di posizione, il leader della Lega finisce, ancora una volta, per entrare in urto col leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, che invece si mostra favorevole alla soluzione unificante.

Non capisco perché Berlusconi parli di un voto spostato più avanti”, chiosa il segretario padano. In realtà l’ex Cavaliere ha ben motivato la sua proposta: consentire ai cittadini di votare nello stesso giorno per deputati, senatori e amministratori locali farebbe risparmiare ben 500 milioni allo Stato e arginerebbe la dispersione di voti provocata dall’astensionismo. Ma il fatto è che, e non è certo un mistero, Salvini ha fretta di andare alle urne il prima possibile: e decidere che il voto parlamentare si associ a quello per il rinnovo dei consigli comunali e regionali significherebbe farlo slittare a primavera inoltrata. “A maggio”,  egli teme: ossia nel mese in cui, in alternanza con giugno,tradizionalmente si apparecchiano le matite copiative e gli scatoloni per le tornate amministrative.

Dire “elezioni politiche”, invece, in genere significa dire febbraio-marzo, o tutt’al più, aprile. Un periodo di attesa forse più tollerabile per le ambizioni salviniane.“Prima si vota e meglio è, visto che si andrà a un governo di centrodestra dove le idee della Lega saranno determinanti.”Sulla stessa lunghezza d’onda si pone Giorgia Meloni (FdI): anche per lei un rinvio del voto sarebbe inutile e dannoso. Per inciso, la stessa Meloni è una potenziale candidata premier all’interno del centro-destra.   

Intanto la Lega, proprio nella convinzione che i suoi input saranno i punti-chiave dell’azione di un futuro governo di centro-destra, continua a lavorare a vele spiegate sul programma da rendicontare al resto della coalizione in vista proprio delle prossime politiche. “Entro novembre definiamo il programma della Lega, poi lo confronteremo con quello degli altri.”  Com’è noto, Salvini si è candidato a premier dello schieramento conservatore lo scorso settembre, sulla base di un piano di governo che punta molto sulla sicurezza dei cittadini e su politiche di regolamentazione drastiche dell’immigrazione.

La sua candidatura, però, tarda a trasformarsi in investitura ufficiale da parte di tutta la coalizione: la colpa, in un certo senso, è anche della nuova legge elettorale introdotta nel frattempo, il Rosatellum bis, che, non prevedendo per le coalizioni l’obbligo di indicare chiaramente un candidato alla guida dell’esecutivo, legittima Berlusconi e Meloni a tenere il freno attivato. L’idea è che, in questo scenario, l’identità dell’eventuale premier si conoscerà solo a voto concluso.

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