Caso Consip: durato oltre tre ore l’interrogatorio a Tiziano Renzi. Ha lasciato il palazzo senza fare dichiarazioni. Il padre di Matteo Renzi è indagato nell'ambito delle inchieste delle procure di Roma e Napoli su Consip.
Secondo quanto riferito dal suo difensore, Federico Bagattini, il padre si sarebbe difeso "Mai preso soldi. Si è trattato di un evidente caso di abuso di cognome” ed ha precisato che Tiziano Renzi “ha risposto a tutte le domande” “Non ha nessun ruolo in questa vicenda”. Bagattini ha aggiunto che il suo assistito non ha mai conosciuto Alfredo Romeo o di essere stato in Consip o di conoscere Denis Verdini. Tiziano Renzi ha dichiarato di essere legato all’imprenditore farmaceutico Carlo Russo, anche da una frequentazione di carattere religioso.
Conclude l’avvocato Bagattini che durante l’interrogatorio non sono state fatte nuove contestazioni.
L’interrogatorio con l’imprenditore farmaceutico Carlo Russo, invece, sempre indagato sul caso Consip e amico di Tiziano Renzi, si è concluso con nessuna risposta di Russo alle domande dei Pm, avvalendosi della facoltà di non rispondere. I suoi difensori, avvocati Gabriele e Marco Zanobini, spiegano "Intendiamo far rispondere il nostro assistito quando saremo su un piano di parità ossia quando avremo piena conoscenza degli atti. Ora abbiamo solo un decreto di perquisizione".
Nella stessa serata Matteo Renzi a Otto e mezzo ha detto: "Se c'è un parente di un politico indagato in passato si pensava a trovare le soluzioni per scantonare il problema ed evitare i processi. Io sono fatto in un altro modo: per me i cittadini sono tutti uguali. Anzi. Se mio padre secondo i magistrati ha commesso qualcosa mi auguro che si faccia il processo in tempi rapidi. E se è davvero colpevole deve essere condannato di più degli altri per dare un segnale, con una pena doppia".