Emergenza immigrazione. Intesa Gentiloni-Serraj per il contrasto all’immigrazione illegale: secondo l’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini, intervenuta a Malta al vertice sui migranti dei paesi dell’Unione, essa “s’inquadra perfettamente nelle politiche europee costruite in questi mesi con la Libia, sia sul salvataggio delle vite in mare e sul lavoro nei centri in Libia, sia attraverso il controllo più efficiente delle frontiere sud della Libia.” Soddisfazione anche dagli altri leader Ue presenti a La Valletta: “L’Ue si compiace ed è pronta a sostenere l’Italia nell’attuazione del memorandum sottoscritto da Gentiloni e Serraj”. La soddisfazione, naturalmente, è dello stesso Gentiloni: “L’Italia ha aperto una strada, e ora l’Europa deve dare un chiaro sostegno politico, perché le risorse non mancheranno”. Il riferimento è al “Fondo per l’Africa”, 200 milioni attivati da Palazzo Chigi a progetti comuni con Libia, Tunisia e Niger. L’obiettivo, che è poi anche quello al centro dell’intero accordo, ratificato a Palazzo Chigi il 2 febbraio, è quello di rafforzare la frontiera esterna per contrastare gli sbarchi. “Rispetteremo le regole Ue (relativamente ai vincoli di bilancio, ndr) ma in modo da non provocare effetti depressivi sulle economie”, ha aggiunto il capo del governo italiano. Il premier libico Serraj ha confermato che alla Libia saranno forniti gli strumenti per avere un “ruolo cruciale” nella gestione dei flussi migratori e dei salvataggi nelle acque territoriali ma ha smentito che sarà dato il permesso alla missione navale europea Sophia di entrare nelle acque territoriali libiche. “Non è vero, piuttosto puntiamo ad un comando congiunto Libia-Ue”.
Conti pubblici. Promozione dell’operato del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan da parte della Commissione Europea. La lode arriva dalla bocca del suo vice-presidente, Valdis Dombrovskis, in un’intervista al Sole 24 ore. “Accogliamo con favore l’impegno dell’Italia ad adottare misure volte all’assolvimento dei suoi doveri di bilancio.” Il problema – e il cancro – è sempre quello: il debito pubblico. “Un chiaro impegno dell’Italia che dimostri serietà nel ridurlo invierebbe un segnale forte ai mercati e darebbe nuova fiducia all’economia italiana”.