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Quentin Tarantino il regista cinefilo per eccellenza (parte quarta)

Un'immensa passione per il cinema di tutto il mondo e un amore sconfinato per il cinema

Gianluca Ottuso
03/02/2017
Musica e spettacolo
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Nel 2005 il nostro regista dirigerà con successo l'episodio “Un abbuffata di morte-The big fat kill” dell'amico regista Robert Rodriguez, ma è con lo stesso che dirigerà due anni dopo il dittico “Grindhouse” un progetto iniziato tanti anni prima e che finalmente prende luce nel 2007. Esso è un omaggio a certi cinema di seconda visione e di drive-in americani dove venivano proiettati un paio e forse più film di genere a serata per la gioia del pubblico pagante. In questi cinema proprio perché di seconda visione le pellicole spesso arrivavano in condizioni estreme e pessime visti gli innumerevoli passaggi precedenti nelle altre cabine di proiezione e passate anche per le mani di proiezionisti a dir poco non professionisti. La pellicola (Grindhouse) prevede, dunque due lungometraggi:”Death proof-A prova di morte” dello stesso Tarantino e “Planet Terror”di Robert Rodriguez; il film di Quentin è un omaggio ad un certo cinema di genere denominato: “Slasher-movie”, mentre quello di Rodriguez è un vero e proprio “Splatter-movie”.

Lo slasher di Tarantino si avvale del bravissimo e mitico Kurt Russell cinico e infame nel mietere le sue vittime imprigionandole nella sua automobile che non è altro che una bara lanciata ad alta velocità verso la più truculenta delle morti. Il film è comunque il primo grande omaggio alla pellicola cinematografica e al suo mondo di fotogrammi vera e propria indissolubile anima del cinema. Il film non ottenne il successo sperato, ma anche questa opera nel corso di questi anni, grazie anche ai vari passaggi televisivi, ha acquisito notevole valore tra gli appassionati. L'omaggio più dovuto alla pellicola, al proiezionista, all'anima del proiettore e al piccolo grande magico mondo della cabina di proiezione si avrà nel 2009 con “Bastardi senza gloria”. La pellicola è un dichiarato omaggio al “nostro” caro regista Enzo G.Castellari autore nel 1977 del suo “Quel maledetto treno blindato”; un gruppo di uomini, un manipolo di soldati, un clan di yankee contro i soldati nazisti e gli ufficiali più spietati delle SS.

Un ambito progetto per uccidere Hitler, un piano studiato per trasformare un cinema in un teatro di morte dove Adolf insieme ai suoi generali più fidati andrà per godersi lo spettacolo del suo solito filmetto di propaganda nazista insieme inoltre al primo attore (che non è altro che il suo più glorioso soldato-cecchino al quale è dedicato il film dove lui stesso ne è il protagonista)e al regista dello stesso accompagnato dalla sua meritrice dama di compagnia. In “Bastardi senza gloria” tra le tante cose e le innumerevoli citazioni e omaggi al cinema di casa nostra c'è una notevole dose di spiccata e riuscita ironia. Ne dà una giusta ed esemplare dimostrazione il protagonista Brad Pitt che si inventa anche un simpatico sberleffo al personaggio del “Padrino di Francis Ford Coppola” interpretato da l'indimenticato e compianto Marlon Brando. La pellicola diventò non infiammabile solo nel 1970 quando si passò dalformato in cellulosa a quello in poliestere,ma la pellicola all'epoca della ambientazione del film di Tarantino ,ovviamente, essendo altamente infiammabile non sarà altro che la pulsante anima del fuoco purificatore del male assoluto nazista.

Quentin inoltre esalta attraverso il meticoloso proiezionista di colore , l'arte della messa in macchina nel proiettore anni '40 dotato delle dovute e apposite scatole parafuoco, vengono mostrate allo spettatore tutte le fasi del montaggio dei rulli di pellicola che diventeranno un unica bobina di primo e secondo tempo, vengono esaltati i “segni del proiezionista”riportati sul fotogramma alla fine del rullo che avvisano l'operatore in cabina della fine della “parte” e il proiettore stesso viene visivamente “spiegato” in tutte le sue fondamentali parti. Un vero e proprio omaggio al cinema che nella pellicola trova la sua anima e nel proiettore il proprio corpo, le assimilanze infine con il capolavoro di Giuseppe Tornatore del suo “Nuovo Cinema Paradiso” sono infinite.
Bastardi senza gloria” risulterà dunque un grande successo di critica e pubblico e Tarantino dimostrerà ancora una volta al mondo intero tutto il suo incommensurabile talento.

 

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