SPAZIO – Mancano pochi giorni prima che la sonda della Nasa denominata Cassini (in onore dell'atronomo italiano Gian Domenico Cassini vissuto nel XVIIsec), partita il 15 ottobre del 1997 da Cape Canaveral, grazie ad un gioco di spinte gravitazionali tra Saturno e Titano – uno dei satelliti del pianeta – possa entrare nella prima sezione degli ultimi impegni da assolvere nello spazio infinito.
Infatti, dopo aver viaggiato per anni alla volta di Saturno per studiarne le caratteristiche, dal prossimo 30 novembre avrà la possibilità di avvicinarsi, a scadenze regolari – fino al 22 aprile 2017 – in una regione inesplorata a ridosso degli anelli principali.
Il lavorio legato all’invio di foto verso ‘casa’ comincerà da dicembre quando, gli strumenti di cui è dotata la sonda, le permetteranno di scattare fotografie con una risoluzione di 1km per pixel con una qualità e chiarezza d’immagine mai ottenute dal 2004, anno in cui la missione ha avuto inizio.
20 saranno le orbite che la sonda riuscirà a percorrere mentre si troverà nelle vicinanze degli anelli del gigante mentre, oltre a scattare foto, sarà impegnata ad analizzare le molecole che compongo i gas presenti nei pressi degli anelli stessi.
Secondo gli esperti, Cassini si troverà dinanzi prima un debole alone di particelle formato da micrometeoriti che fluttuano tra le lune di Giano e Epimeteo e, solo intorno alla fine di marzo, si avvicinerà al cosi detto anello F che rappresenta l’estremità esterna del complesso più interno degli anelli di Saturno.
In quello stesso periodo Cassini sarà intorno ai 90mila km dalla copertura nuvolosa del gigante gassoso.
ULTIMA GIORNATA A SETTEMBRE – Tuttavia la missione è destinata a terminare prima o poi, infatti, il lavoro che la sonda compirà da quel momento in poi non avrà altro epilogo se non l’ingresso dell'orbiter, con tutti i suoi strumenti nell’atmosfera del pianeta il prossimo 15 settembre 2017, quando la missione dovrebbe ritenersi ufficialmente conclusa dopo ben vent’anni di onorato servizio sopra le nostre teste.