Rischiatutto sopra i tre milioni e mezzo

Vince l’operazione nostalgia su Rai3, ma il programma di Fazio è troppo lento e con pochi guizzi

Luciano Mazziotta
28/10/2016
Musica e spettacolo
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Poco ritmo e un programma assolutamente lento per i tempi della Televisione di adesso, con qualche punta di assoluta tristezza che ha fatto rimpiangere Mike Bongiorno, Sabina Ciuffini e quella squadra di concorrenti capaci di ritagliarsi un posto di diritto nell’immaginario collettivo come Andrea Fabbricatore, Giuliana Longari e Massimo Inardi. Ma l’operazione nostalgia andata in onda ieri seri su Rai3 sembra essere stata particolarmente gradita dal pubblico perché la prima puntata del nuovo, si fa per dire, Rischiatutto targato Fabio Fazio e Ludovico Peregrini è stata capace di incollare davanti al video oltre tre milioni e mezzo di spettatori con uno share del 13.81%, battagliando ad armi pari con il collaudatissimo e altrettanto stagionato “Medico in famiglia” su Rai1 che si è invece aggiudicato la serata con quasi quattro milioni di telespettatori e una share del 17.22 % e stracciando “Il Segreto” su Canale 5 fermatosi a quota 3.366.000.

In pratica novità, rispetto alla trasmissione cult inventata da Bongiorno e andata in onda dal 1970 al 1974, ce ne sono state ben poche. L’impressione però è che ci si trovasse di fronte all’ennesimo show di Fabio Fazio con molti ingredienti poco amalgamati tra loro e dunque difficile da far digerire, o meglio accettare. Anche la “Materia vivente” in questo caso impersonata da Carlo Verdone non ha entusiasmato più di tanto finendo poi per assomigliare a tante altre cose già viste sugli altri canali Rai. Insomma la riproposizione quasi maniacale di quegli studi, quei contesti, quelle scenografie e quei rituali ormai forse un po’ troppo lontani nel tempo mista a ospiti che almeno in questa puntata di avvio non sono sembrati molto interagire nel contesto della trasmissione ha sollevato più di una perplessità. 

Forse sarebbe stato meglio lasciare più spazio ai concorrenti e alle loro storie, anche solo per cercare di vivacizzare un ambiente un po’ opaco: forse sarebbe stato meglio cercare di coinvolgere di più il pubblico in studio e soprattutto da casa. Chissà cosa avrebbe generato la grande fantasia e l’imprevedibilità del mitico Mike se solo avesse avuto a disposizione twitter e tutti i social network che ormai ci martellano tutti i giorni. Il primo vero campione di Rischiatutto è stato una conferma perché aveva già vinto la puntata di prova su Rai1: Stefano Orofino, 42enne di Cleto, esperto di storia della Juventus, si è sbarazzato di Lavinia Gambini 19enne romana, studentessa universitaria a Berlino che portava come materia Napoleone Bonaparte, e di Giorgio Avanzini, 53enne di Bardolino (Verona) ma residente a Roma che si invece si presentava per le eroine del melodramma italiano. A seguire “Rischiatutto La storia”, che ci ha fatto vedere come nel frattempo sono diventati i vari Fabbricatore e Longari, ha realizzato 1 milione e 252 mila spettatori con il 7.18% di share.

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