Cancro al seno: gli studi sui deodoranti inquietano

Una ricerca svizzera dove sono state usate delle cavie, aumenta il sospetto della pericolosità dei deodoranti

28/09/2016
Salute e alimentazione
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Il sospetto è iniziato quando  l’oncologo svizzero il dottor André-Pascal Sappino si è allarmato  per l’aumento del numero delle sue pazienti con  cancro al seno  e  ha rilevato che l'80% dei tumori si erano sviluppati  nel quadrante superiore esterno:  vicino all'ascella, dove spiega il medico la pelle è estremamente permeabile e dove il sistema linfatico drena la ghiandola mammaria e dove viene passato il deodorante.

Da questi dati nel 2009 ha deciso insieme  Dr. Stefano Mandrota, di iniziare  uno studio, analizzando i sali di alluminio nei deodoranti.  La ricerca, terminata nel 2012,  ha stabilito  che il comportamento delle cellule che vengono in contatto con l’alluminio è perturbato ossia diventavano maligne . Ma lo studio realizzato in vitro non era convincente.

Un nuovo studio è stato allora condotto  dal vivo, i ricercatori hanno prelevato delle cellule mammarie da dei topi , le hanno messe in contatto con dei sali di alluminio e le hanno reimpiantate sui dei topi sani   e qui si è potuto constatare lo sviluppo di tumori di diverso grado talvolta anche molto aggressivi con metastasi sparse.

Naturalmente le povere cavie non sono esseri umani ma i risultati sono sufficientemente allarmanti per iniziare a prendere delle precauzioni.  Lo studio raccomanda di acquistare deodoranti con una dose di Sali di alluminio non superiore allo  0,6 %, e guarda caso  la dose contenuta non appare sui prodotti disponibli in commercio perchè ne contengono una dosa molto superiore allo 0,6% . 

 

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