Il sospetto è iniziato quando l’oncologo svizzero il dottor André-Pascal Sappino si è allarmato per l’aumento del numero delle sue pazienti con cancro al seno e ha rilevato che l'80% dei tumori si erano sviluppati nel quadrante superiore esterno: vicino all'ascella, dove spiega il medico la pelle è estremamente permeabile e dove il sistema linfatico drena la ghiandola mammaria e dove viene passato il deodorante.
Da questi dati nel 2009 ha deciso insieme Dr. Stefano Mandrota, di iniziare uno studio, analizzando i sali di alluminio nei deodoranti. La ricerca, terminata nel 2012, ha stabilito che il comportamento delle cellule che vengono in contatto con l’alluminio è perturbato ossia diventavano maligne . Ma lo studio realizzato in vitro non era convincente.
Un nuovo studio è stato allora condotto dal vivo, i ricercatori hanno prelevato delle cellule mammarie da dei topi , le hanno messe in contatto con dei sali di alluminio e le hanno reimpiantate sui dei topi sani e qui si è potuto constatare lo sviluppo di tumori di diverso grado talvolta anche molto aggressivi con metastasi sparse.
Naturalmente le povere cavie non sono esseri umani ma i risultati sono sufficientemente allarmanti per iniziare a prendere delle precauzioni. Lo studio raccomanda di acquistare deodoranti con una dose di Sali di alluminio non superiore allo 0,6 %, e guarda caso la dose contenuta non appare sui prodotti disponibli in commercio perchè ne contengono una dosa molto superiore allo 0,6% .