Non siete stanchi delle solite maschere e dei soliti sotterfugi? Forse è giunto il momento di dare forza ai noi stessi ed alla nostra vita. E’ quindi assodato che gli imprenditori agricoli devono cambiare marcia, ma come?
Innanzitutto smettere di dare deleghe in bianco alle sindacali agricole gravemente compromesse con gli industriali, con la GDO e con la politica.
Procedere inesorabilmente ad aggregarsi in strutture di offerte dando vita a realtà economicamente rilevanti, sinonimo di “voce in capitolo”. E’ ovvio che queste strutture vanno dirette da persone capaci e non “dipendenti” dal sindacato di turno e dal politico del momento. Ovviamente molti agricoltori con incarichi nelle piccole strutture dovranno rinunciare alla comoda poltrona, cosa assai difficile conoscendo l’animo di molti amministratori. Le attuali sindacali agricole, nel rispetto del motto “divide et impera”, tenteranno ogni strada per impedire aggregazioni, in quanto per loro simbolo di decadenza di potere e perdita economica. Il processo di aggregazione non deve riguardare solamente la raccolta della materia prima agricola, ma anche la sua trasformazione, così da ridurre la dipendenza del primario al settore industriale, occupato unicamente a tutelare il proprio interesse.
E’ necessario denunciare pubblicamente chi favorisce il taroccamento del Made in Italy, senza alcuna remora, indipendentemente che si parli di GDO, di politici, di industriali e/o sindacalisti.
Pretendere una programmazione seria e a lungo respiro della politica locale e nazionale perchè le aziende possano tranquillamente lavorare e non credere alle chiacchiere offerte da questa politica inesistente, inconcludente ed inefficace.
Pretendere un’immediata e seria etichettatura dei nostri prodotti senza sotterfugi e strumentalizzazioni da parte di chi ci dovrebbe rappresentare, ma che in realtà non lo fa, per puro interesse personale.
Pretendere uno sviluppo della ricerca sia dai “baroni” universitari, sia dalle sindacali; tutti preferiscono lo “status quo” perchè facilmente controllabile, quando invece bisognerebbe guardare al di fuori del proprio orto.
Pretendere di riformare la quotazione del mercato borsistico così da volgere alla trasparenza, cancellando atteggiamenti scandalosi ed indecenti. Il modello proposto dal Nord Europa delle aste può essere preso sicuramente come esempio. Il nuovo modello di quotazione andrebbe sicuramente a scontrarsi con il sodalizio nelle Camere di Commercio, attualmente ben visibile, tra il mondo industriale e le sindacali agricole. Situazioni a dir poco imbarazzanti: Presidente della Camera di Commercio un noto industriale, Vice Presidente un esponente sindacale. La “carega” è sempre la “carega”!
Pretendere il ritiro di ogni ostilità verso il popolo russo. Le nostre eccellenze non possono assecondare i politici incapaci targati UE. Non può essere acconsentito la costruzione di muri, ma deve essere promosso ogni intervento atto a portare i nostri prodotti nei mercati considerati interessanti per dimensioni e capacità.
E’ inevitabile che con l’attuale crisi ci si chiuda a riccio a casa propria, causa le mille difficoltà giornaliere, ma è altrettanto irrinunciabile guardare ciò che accade attorno a noi e porre soluzione per una via d’uscita. Se ci affidiamo alla sola gelosia, all’invidia, alla comoda poltrona saremo costretti a chiudere la nostra attività.
A voi la scelta, a noi non rimane che proseguire il cammino già iniziato.