Aidan Moffat e Malcolm Middleton hanno dedicato all’avventura Arab Strap poco più di venti anni, dal 1995 al 2006, pubblicando una manciata di album belli e significativi, che hanno lasciato il segno nel cuore di una generazione di ascoltatori. Introversi, arrabbiati, incostanti e poco avvezzi alle smancerie, i due scozzesi tagliano corto parlando della compilation (intitolata semplicemente Arab Strap) che accompagna la loro reunion, che da qui a poche settimane li porterà ancora una volta a suonare insieme, in poche, selezionate, date. «Abbiamo scelto 20 canzoni – una per ogni anno da quando abbiamo iniziato – e deciso di dividerle in due sezioni di dieci ciascuna.
Il primo disco è una sorta di best-of, con particolare attenzione alle cose un po’ più elettroniche – ci sono così tanti suoni differenti nei dischi degli Arab Strap, così abbiamo cercato di rendere il tutto più coerente possibile».
Venti brani per venti anni. Un bilancio che funziona alla perfezione, con la storia di questa piccola, grande, band di Glasgow che si delinea nitidamente sulla lunghezza dei due CD di cui è composto. Se il primo disco è una raccolta tradizionale - con i brani più noti ed amati - da Shy Retirer a The Clearing, da Love Detective a Rocket, Take Your Turn, e pone un sigillo sull’eccezionalità della coppia Moffat/Middleton, il secondo contiene ghiotte rarità tratte da EP, lati b e qualche inedito. C’è chi, ai tempi, definì sadcore la musica degli Arab Strap, nel tentativo di racchiudere in una definizione lo spleen triste, il songwriting agrodolce, gli arrangiamenti scarni e il gusto per il northern soul di questa band. A distanza di anni, invece, è evidente che questi due scozzesi seppero incarnare la migliore tradizione della canzone britannica, con ottime composizioni e testi taglienti.
L’ultima tournee - quella che nel 2006 li aveva visti passare dall’Italia per promuovere The Last Romance . aveva lasciato negli spettatori una sensazione di una band ormai priva di spunti e mordente. Era l’ultima volta che avrebbero suonato dal vivo in un tour, e lo avevano detto a chiare lettere. L’energia sul palco non abbondava, e il suono scarno degli esordi si era arricchito di strumenti e musicisti, finendo col diventare meno efficace del solito. Chi avrà la fortuna, ad Ottobre, di vedere gli Arab Strap potrebbe capitargli in sorte una band molto diversa, forse piena di entusiasmo, dopo dieci anni di silenzio. Londra, Manchester e Glasgow fra il 13 ed il 16 ottobre, mentre in corsa è stata aggiunta una seconda data a Glasgow, che si preannuncia un vera festa, con Moffat e Middleton attesi come ad un festa di compleanno, nella loro città natale.
Non sappiamo ancora cosa ci riserveranno per il futuro i ritrovati Arab Strap, che per il momento licenziano questo album per la casa discografica scozzese Chemikal Underground, l’etichetta dei Belle & Sebastian, band che non ha mai nascosto il loro amore per la musica di Moffat e Middleton, esordendo nel 1998 con l’ormai leggendario lavoro The Boy With the Arab Strap. Ad ogni modo, da quel poco che ci è dato di capire, sembra sia in programma un album di studio e naturalmente è lecito aspettarsi una bella sorpresa.