Come costruire case resistenti al terremoto

Poche regole a un costo accessibile per evitare il crollo della casa durante una scossa

Valentina Roselli
26/08/2016
Attualità
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L’ultima sciagura che ha colpito il nostro paese riporta in auge il problema delle abitazioni costruite con criteri antisismici,  criteri che spesso vengono ignorati, eppure   Un intervento di riqualificazione antisismica di un’abitazione di medie dimensioni pare non abbia un prezzo esorbitante. Con 30 mila euro si può avere un intervento completo. Fra le ipotesi del Governo per il prolungamento della detrazione del 50% o 55% vi è anche quella di inserire anche quelli con finalità antisismica.

La prima cosa da fare è una valutazione del rischio sismico del territorio su cui si decide di costruire secondo una scala che va da 1 a 4 Nel caso ci si trovi in una zona ad alto rischio sismico è inoltre consigliabile un’analisi del sottosuolo partendo dalle caratteristiche del luogo.
Materiali bene utilizzare  Il calcestruzzo armato precompresso, il materiale più resistente ai terremoti  così come il cemento con barre di acciaio interconnesse annegate al suo interno, meglio ancora se di acciaio al carbonio e diametro di almeno 55 mm. Per la malta, da scartare quella fatta con il fango e usare  è quella fatta con calcio e pozzolana.   Chiodi, i bulloni e le saldature siano conformi alle normative UNI EN ISO e siano approvate  dalla Comunità Europea.

Pianta a altezza l’edificio deve essere simmetrico a due direzioni ortogonali , nelle zone a rischio sismico 1 (elevato)  non è possibile realizzare edifici oltre i due piani. Pilastri, travi, muri portanti e tetti non devono esserci  “giunti” ossia  pilastri e travi devono avere un rapporto equilibrato e devono essere stati messi in posa nello stesso momento. I muri portanti devono invece avere uno spessore tra i 15 cm e i 50. Per quanto riguarda il tetto la soluzione migliore è il tetto a capriata,  il più pericoloso è quello in cui le travi spingono verso le pareti.

Pareti e solai , la causa del crollo della casa durante una scossa la si deve ai fragili collegamenti strutturali tra pareti e solai  per evitare che le pareti crollino una sull’altra importante utilizzare la tecnica dell’incatenamento,  ovvero far correre alcuni tiranti d’acciaio tra i muri contrapposti del fabbricato nascondendoli nel solaio esistente. Un intervento non necessariamente costoso, soprattutto se inserito in una ristrutturazione più completa dell’immobile.
Muratura a sacco una tecnica costruttiva molto diffusa negli anni Ottanta, la muratura a sacco è una della cause del crollo di molte abitazioni durante un sisma. Essa prevede che solo le facciate esterne dei muri siano realizzate con pietre e mattoni di buona qualità, mentre la struttura interna è stata riempita con materiale di scarto. Va da sé che con la scossa gli edifici si sbriciolano La soluzione può essere l’installazione di tiranti intramuro posti a intervalli regolari o col ricorso alla tecnica degli intonaci armati, una specie di reticolo in grado di consolidare la struttura senza turbare l’estetica dell’edificio.

 Verifiche Nel corso della costruzione e  della progettazione sarebbe bene sottoporre l’edifcio a delle verifiche e collaudi accertarsi se la struttura resiste a torsioni, flessioni, deformazioni, tagli, vibrazioni, fessurazioni, tensioni, corrosioni. Bisogna inoltre verificare l’aderenza delle barre d’acciaio con il calcestruzzo. Stessi controlli anche per gli edifici in legno per verificare la resistenza a trazioni, flessioni e compressioni sia parallele che perpendicolari alla fibratura del legno stesso.

 

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