Classe '79, originario di Cerda, provincia di Palermo, è un uomo dall’'intensa carriera artistica, stiamo parlando di Giuseppe Di Giorgio. "L'arte non si compra e non si vende, è qualcosa che abbiamo dentro e che coltiviamo con amore. Ognuno di noi deve avere il diritto di poterla esprimere". E lui è in grado di esprimerla a 360 gradi! Molteplici apparizioni televisive, l'ultima Venerdì 20 Maggio in prima visione assoluta in occasione del Court Show "Affari Legali", dove lo abbiamo ammirato nel ruolo del maestro di Judo e cintura nera Umberto Picozzi. Tantissimi gli spot Tv, tra gli ultimi ricordiamo la presentazione ufficiale del Pallone Birra Moretti in onda su Sky. Diversi i film a cui ha preso parte, tra gli ultimi citiamo: il suo primo lungometraggio dal titolo "La Giusta Scelta", di cui è autore, attore protagonista e regista; la partecipazione nell'action movie Cinese "Magic Card" e l'attuale impegno nel suo secondo lungometraggio dal titolo "La Scelta Impossibile". Anche il Teatro lo ha visto protagonista. Belle ed intense le ultime due interpretazioni in occasione degli spettacoli "Harry ti presento Sally" di Nora Ephron al Teatro Litta di Milano e "Labbra Serrate" di Renato Giordano nei Teatri Volta di Pavia e Barnabiti di Voghera. E' anche ideatore della fascia "Miss Cinema" e presidente di giuria in vari Concorsi Nazionali di Moda; ospite nei locali vip di Milano assieme ad artisti famosi. Insomma una vita intensa tra Cinema, Televisione, Teatro e Moda che costruisce e vive con carismatica ed instancabile intraprendenza. Ma in tutto questo Giuseppe non trascura il suo vero obiettivo finale: quello di poter lavorare con i grandi del settore cinematografico. Pur avendo avuto modo di confrontarsi con tanti personaggi famosi, le difficoltà restano e spesso lo stesso Giuseppe ha dichiarato: "Bisogna avere la fortuna di conoscere qualcuno che possa realmente credere in te, nelle tue capacità artistiche e nei valori umani per far sì che si possano concretizzare al meglio le proprie aspettative". Giuseppe è a tutti gli effetti un uomo pieno di vita che continua a trasmettere arte. In questa intervista approfondiremo tutto questo ed in particolare il suo ruolo di attore
L'Intervista
Giuseppe sei stracolmo di impegni, parlaci di quelli attuali e futuri.
“Attualmente sono impegnato, a tempo pieno, nel mio secondo lungometraggio dal titolo "La Scelta Impossibile" con la regia di Samuele Dalò. Stiamo girando, tra Pavia e Oltrepò Pavese, dopo la parentesi in Toscana. Un film intenso e pieno di emozioni che necessita di essere accudito, se così si può dire, nei minimi dettagli. Nel mese di Giugno, il set si sposterà nell'Oltrepò Pavese precisamente alle Terme di Salice site a Godiasco Salice Terme provincia di Pavia, poi gireremo in una splendida location immersa nel verde al confine tra la Lombardia e il Piemonte. Lavoro anche in televisione e visto che di solito l'impegno richiesto è di breve durata riesco a partecipare a più trasmissioni pur essendo ravvicinate tra loro. Negli ultimi anni ho avuto modo di interpretare diversi ruoli in occasione di Court Show, Reality Show e Docu-fiction. Vengo anche chiamato per interviste o ospitate per i diversi ruoli che ricopro nel settore dello spettacolo. Accetto sempre volentieri perché adoro comunicare e ritengo che sia uno dei nutrimenti essenziali per la vita dell'attore. Sto collaborando anche con dei concorsi di moda a livello Nazionale. Naturalmente ho diversi progetti pronti che aspettano solo di essere avviati, tra questi, due film, uno è della ballerina Laura Boatti e parlerà del tango argentino il titolo sarà "Tango Wine", l'altro è genere "Noir" tratto dal libro di un mio caro amico neurochirurgo. Poi un cortometraggio sempre tratto da un libro con il mio sceneggiatore Roberto Attolini infine un paio di spettacoli teatrali e tanto altro ancora ma il mio obiettivo principale rimane quello di completare nel migliore dei modi "La Scelta Impossibile" perché da qui parte tutto quello che ho costruito in questi 20 anni di carriera, il mio percorso artistico, la mia vita personale, i miei sentimenti. In pratica per me, e anche per buona parte del cast, rappresenta un biglietto da visita importante che potrebbe spianarci la strada verso un futuro artistico migliore attraverso la "Meritocrazia".
Un cast con nomi importanti nel tuo film, cito su tutti Marco Di Stefano e Nathalie Caldonazzo, come li hai scelti?
“Coincidenze di vita, arte chiama arte, da cosa nasce cosa. Marco l'ho conosciuto in occasione di un suo laboratorio "Tra cinema e teatro". Mi trovavo a Pisa e andai per caso, accompagnando un amico che doveva prendere parte al laboratorio. Ricordo che non ero vestito comodo per l'occasione, di solito i laboratori di teatro si fanno con tuta scarpa da tennis o a pieni nudi, ma la sua grande capacità di comunicare e coinvolgere le persone mi fece cambiare idea trascinandomi in quel meraviglioso laboratorio. Nacque subito un'amicizia, un legame particolare, tanto che mi fece partecipare con un ruolo drammatico al mediometraggio di fine corso "Sunrise Train", una storia ambientata in notturna nella stazione di Pisa. Tutt'oggi siamo grandi amici, lui interpreta il colonnello Di Stefano nel mio film. Assieme, abbiamo intenzione di portare avanti alcuni progetti. Nathalie invece l'ho conosciuta in occasione di Madonie Expo 2015 a Campofelice di Roccella (Pa), evento organizzato da Gianpaolo Guida, dove io ero ospite. Abbiamo avuto modo di parlare prima dello spettacolo, di conoscerci meglio, osservandola notai grande professionalità, una donna profonda che comunque nascondeva delle amarezze artistiche. All'improvviso, non chiedermi il perché, decisi di proporle una parte nel film, e lei, con la stessa mia tempistica, mi rispose con un sì e durante la mia intervista, decisi, a sorpresa, di comunicare a tutti che lei avrebbe preso parte al film. Era talmente felice che lo dicessi pubblicamente che si rese subito disponibile. Infatti, dopo la pausa estiva, ci fu il primo Ciak con lei qui a Pavia presso il Minerva Lounge& Bar dell'amico Ivan Massazzi. Quella sera lasciai il set aperto per permettere a tutti di vivere l'emozione delle riprese. Non ci crederai ma in 3 ore più di 500 persone presero parte a quell'esperienza che venne definita unica e irripetibile. Nathalie è una grande persona oltre ad una grande artista, siamo diventati ottimi amici, le voglio tanto bene, merita molto di più a livello artistico. Per quanto riguarda il resto del cast, molti fanno parte del primo progetto "La Giusta Scelta", gli altri invece non avendo la possibilità di fare casting mirati li ho scelti basandomi sull'aspetto personale, psicofisico e caratteriale di ognuno di loro. Alcuni li conoscevo di persona, altri no. Fortunatamente sono riuscito a costruire una base da cui poter partire e a distanza di 1 anno, rendendoci conto di aver raggiunto un buon livello filmico, abbiamo deciso, assieme al regista Samuele Dalò, di fare un paio di casting ufficiali per i ruoli mancanti all'interno del film. In meno di 20 giorni sono arrivate più di 3000 candidature da professionisti di tutta Italia e qualcuno anche dall'estero ma avendo bisogno di figure specifiche ne abbiamo pre-selezionati un centinaio e li abbiamo provinati. Ci sono tutte le figure che cercavamo, alcuni di loro prenderanno già parte alle riprese di Giugno, tutti gli altri verranno inseriti in corso d'opera.”
Giuseppe attore versatile, tra cinema, televisione e teatro parlaci delle differenti esperienze
“Sai il cinema per me rappresenta principalmente noi stessi. La nostra naturalezza diventa la base per ogni scena e la bravura dell'attore sta proprio nel riuscire a fare suo sia il personaggio che la sua storia. Il teatro tecnicamente funziona anche così ma non ti permette di ripetere la scena, di montarla, spezzarla etc. Devi essere bravo a far memoria di tutto e seguire attentamente ogni passaggio del testo: sei in diretta, nulla può ripetersi, non devono esserci errori, tutto va sistemato sul palco. Ti racconto un aneddoto del 2015. In occasione dello spettacolo "Labbra Serrate", fatto con Cesare Biondolillo e Maria Laura Frega, ricordo che avevamo dimenticato un passaggio del copione. Siamo rimasti con Cesare per circa un minuto fermi, ci guardavamo e improvvisavamo qualcosa che potesse rimanere collegato alla storia nell'attesa di ricordare il passaggio corretto che ci avrebbe permesso di chiudere la scena, poi all'improvviso è tornata la memoria e siamo andati avanti. Sono cose che capitano per svariati motivi: tensione, emozione, dimenticanze etc. Comunque, per quanto riguarda il teatro, una delle cose eccezionali è il calore del pubblico presente in sala e, credimi, l'applauso finale cancella ogni sacrificio fatto e riempie cuore ed anima. Ti garantisco che è uno degli scopi finali dell'attore. La soddisfazione più grande è proprio questo: ciò che ti offre il teatro a livello sia artistico che umano non te lo può offrire nessun'altra esperienza attorale. E’ tutto meraviglioso, dal primo all'ultimo istante. Per quanto riguarda la TV dipende da cosa fai, io ho interpretato diversi ruoli sia in diretta che in registrazione. Si cerca sempre di fare buona la prima, le registrazioni ti permettono di evitare errori grossolani. Diciamo che il cinema e la televisione registrata hanno molto in comune, almeno per quanto riguarda le mie esperienze. Fortunatamente non ho avuto esperienze negative in merito. Per me sono comunque tutti palchi artistici e cerco sempre di dare il massimo e andare oltre le mie possibilità. Il pubblico mi carica, mi sento un leone messo in libertà.”
Quali le difficoltà durante il tuo percorso artistico?
“Infinite! Penso che non si tratti soltanto del mio percorso ma quello di tutti. Possiamo parlare fino alla fine dell'anno. Ci sono cose da cui non possiamo prescindere, in primis la famiglia, poi gli studi, la necessità di essere assistiti, compresi, aiutati, amati. Tutte cose che quando servono difficilmente le trovi. Se tra le aspettative di un attore c'è quella di recitare in uno spettacolo importante, in un film famoso, con degli artisti di alto livello, beh è fondamentale aver ricevuto, almeno in parte, quello che ho appena elencato altrimenti sai che stai soltanto sognando. Ci possono essere eccezioni, non lo metto in dubbio, ma si contano sulle dita di una mano. Spesso mi chiedo quali emozioni vivono gli artisti che hanno raggiunto questi obiettivi e soprattutto se ricordano quando anche loro sognavano questi momenti. Lo dico perché non ci sono spazi, non si riesce nemmeno a proporsi alle agenzie giuste. Ti viene negato lo spazio necessario perché siamo veramente in troppi. Ognuno pur di arrivare al successo salta addosso all'altro. Questo è brutto da dire ma difficilmente oggi ci si basa sulla "meritocrazia", invece bisognerebbe dare spazio a coloro che realmente si sono fatti "Un Mazzo Tanto" e scusami per l'espressione. Mi spiace dover ripetere le stesse cose ma se oggi guardi un film difficilmente trovi volti nuovi, devi avere il solito giro particolare, devi trovarti al posto giusto con la persona giusta e al momento giusto, ma con i tempi che corrono si fa già fatica "a trovarsi". Per fortuna una cosa che mi conforta esiste ancora e si chiama "ARTE" e ti assicuro che la si trova in ogni angolo del mondo. Puoi notarla, osservarla, capirla, addirittura respirarla, la cosa più bella però sarebbe viverla a pieno. Questa sì che sarebbe tutt'altra cosa.”
La moda torna nella tua vita a distanza di 12 anni, in che modo?
“Sicuramente in maniera inaspettata. Ho fatto l'indossatore per tanti anni e la moda è stata la mia prima professione artistica quindi come si dice "il primo amore non si scorda mai". L'anno scorso ho conosciuto Marco Campanella, lui e l'organizzatore, assieme a Simona Merli, del concorso Nazionale "Stella Della Moda". Mi parlò di questo concorso che nel 2016 sarebbe giunto al secondo anno. Colsi l'occasione per propormi come collaboratore, lui mi propose la giuria; avendo avuto esperienza nel settore potevo dare una mano, mi resi disponibile ma con tutta sincerità pensavo che non mi avrebbe più contattato. Inizialmente fu così, poi invece ci siamo sentiti all'inizio dell'anno 2016. Gli riconfermai la mia disponibilità e aggiunsi di avere un'idea che avrebbe potuto incrementare la bellezza e l'interesse del concorso. Poco dopo ci incontrammo e gli proposi di inserire la fascia di "Miss Cinema" all'interno del concorso, con lo scopo di offrire alle vincitrici della stessa il diritto di partecipare al film. È nata così questa bella collaborazione che dura tutt'oggi e devo dire che siamo felici dei risultati ottenuti. Oltre alle prime due vincitrice della fascia, Giorgia Prasciolu e Ludovica Gaiaschi, altre ragazze prenderanno parte al film già per le riprese di Giugno. Stiamo girando tra la Lombardia, il Piemonte e la Liguria alla ricerca della nuova Stella della Moda, stasera saremo alle Rotonde di Garlasco, prov. Di Pavia, in occasione dell'inaugurazione estiva del Pavarotty Beach, domani in provincia di Alessandria. Oltre ad essere un modo nuovo per creare un'ulteriore collaborazione tra cinema e moda per me è stata pure emozione poter rivivere una parte fondamentale del mio passato. Recentemente, invece, ho conosciuto Giuseppe Marletta, un talent scout, una persona veramente gentile, piena di entusiasmo e amore per l'arte. Rappresenta tantissimi modelli e modelle e si occupa di pubblicizzare la loro immagini nei vari ambienti dello spettacolo. Assieme abbiamo fatto un casting ufficiale a Cologno Monzese, presso la St Production, grazie anche alla gentilissima collaborazione del Make-Up Artist &HairStylist Internazionale Paolo Pinna, proprio per valutare, oltre a degli attori, alcuni dei suoi "gioielli" come li chiama lui. Giuseppe ed io abbiamo instaurato un bel rapporto di amicizia e collaborazione artistica, ci lega anche il sud, entrambi siamo siciliani, e sono felice che mi abbia proposto di presenziare, in qualità di giurato, a Model For Italy, un evento Nazionale di Moda presentato dalla bella Jo Squillo.”
Tornando al cinema, sono molteplici i ruoli che ricopri nel tuo secondo lungometraggio, ci dici qualcosa in merito?
“Si certo. Oltre ad essere autore, co-sceneggiatore, produttore esecutivo, location manager e attore protagonista ho anche il ruolo di "acting coach". Quest'ultimo è molto poco conosciuto in Italia e forse anche poco apprezzato, ma conoscendone il significato si ha idee completamente diverse: praticamente è un trainer, una sorta di allenatore, un vero punto di riferimento che aiuta gli attori ad entrare nella parte e nelle scene, approfondendo il personaggio e mettendo a fuoco i passaggi dove ancora non si è sufficientemente coinvolti. Tutto questo per fare in modo che gli attori una volta sul set sia pronti per girare sin da subito senza il bisogno di ulteriori indicazioni da parte del regista. Naturalmente la mia esperienza e il fatto che il film l'ho scritto io fa sì che il suo valore risulti importante. Sono il padre di questo progetto ma come ogni genitore per essere riconosciuto tale necessito di avere una famiglia. Ha tanti impegni, sono pieno di responsabilità ma non nascondo di essere felice nel poter affermare tutto questo e grato a tutti coloro che hanno preso a far parte di questa mia nuova e meravigliosa "famiglia artistica".”
C'è grande attesa per questo film che affronterà temi attualissimi. Ce ne parli?
“Per vedere il film chiedo ancora qualche mese di pazienza, stiamo facendo un buon lavoro ma siamo a tutti gli effetti una produzione indipendente che si basa su sponsor e collaborazioni per portare avanti e terminare il progetto. Non è facile raccogliere fondi o essere finanziati, mi sono occupato di tutto questo da solo cercando in giro, spargendo a macchia d'olio il progetto, coinvolgendo a pieno la città, gli esercenti e le loro attività portando il tutto all'interno della sceneggiatura avendo così la quotidianità Pavese sul grande schermo. Adesso sono in attesa di qualche risposta da parte di eventuali collaboratori per completare al meglio il film, pur non avendo sponsor attivi, vado avanti lo stesso e come ti dicevo prima, essendo io il padre di questo progetto ho il dovere di cercare sempre lavoro per portare a casa il pane quotidiano per la famiglia. Passando ai temi devo dirti che sono importanti, attuali, delicati, alcuni notevolmente scomodi alla nostra società attuale, io cerco di comunicare sempre in punta di piedi proprio per non calpestare nessuno. E’ uno dei principali obiettivi che mi sono prefissato proprio per far sì che possa essere presa in considerazione e valutata attentamente questa mia intenzione. Sai parlare di famiglia, amore, fede in Dio, fiducia nella giustizia, apertura allo straniero, omofobia, prostituzione e malavita non è facile. Bisogna dosare bene i contenuti altrimenti potrebbe diventare pesante per tutti. Io personalmente non mi preoccupo, sono convinto che comunicare attraverso i sentimenti è sempre una cosa positiva. So che molti dei temi sono vera e propria utopia ma credo e spero in un mondo migliore, magari attraverso questo film riusciamo a prendere spunto positivo togliendo dai nostri pensieri pregiudizi e nomee.”
Giuseppe un'ultima domanda: hai seminato molto nella tua vita, cosa e chi vorresti accanto a te adesso per mostrare i frutti che hai raccolto da questo tuo grande ed impegnativo percorso di vita?
“Questa domanda se l'avessi fatta subito avremmo chiuso l'intervista soltanto con essa ma cercherò di essere breve per non annoiarti. Le cose che vorrei non esistono sulla terra, perché sono fatte d'anima, di spirito, di luce immensa, si trovano nell'aldilà e fanno parte della fede cristiana. Spero di averle un giorno e che siano veramente lontane perché un grande desiderio è quello di vedere crescere i miei figli sani, educati e pieni d'amore verso gli altri e se Dio vorrà anche in salute. Una volta sistemati, ogni genitore pensa di diventare nonno, magari di essere accudito e amato come lo si è fatto per loro ma io non desidero questo. Spero soltanto che i miei figli un giorno possano capire cosa significa costruire un futuro per gli altri, uno spazio per gli altri, una vita per gli altri, una società per gli altri. Se solo capiranno in parte questo, il mio obiettivo di padre sarà raggiunto. Detto questo mi aggancio a chi vorrei al mio fianco. Beh è troppo semplice la mia risposta. Io ho già mio padre, naturalmente non fisicamente parlando ma spiritualmente. Dico questo perché non bisogna essere egoisti nel pretendere le cose o le persone nella vita. Bisogna accettare ciò che il mondo ti offre e non chiedere al mondo ciò che vorresti. Non ho mai avuto un padre a causa della sua malattia. Oggi lo sento vicino più di quando era in vita perché quello che non riescono a darti in vita te lo moltiplicano una volta diventati anima. Mio padre, mio fratello Giuseppe, mia nonna, persone speciali che hanno lasciato il segno sulla terra, il cosiddetto "Profumo di Vita". Oggi le risposte che potrei dare a molte persone sarebbero infinite. Persone che non avrebbero investito un euro su di me soltanto perché sognavo da piccolo di fare il calciatore, sognavo di andare via dalla Sicilia per una vita migliore e non perché la Sicilia non fosse un sogno ma perché io non riuscivo a sognare. Per loro chi sognava non realizzava niente, chi sognava si perdeva, chi sognava sprecava tempo, chi sognava era un fallito, si proprio così, un vero fallito. Adesso concludo rivolgendomi non alle persone di allora ma a tutte quelle di oggi giovani e non, ricordatevi di fare una semplice cosa nella vita: "Sognate, sognate sempre".”
Per approfondire l'intervista:
https://youtu.be/okRHUg9nXRk
https://youtu.be/45i1Fq6L2es
https://youtu.be/uvk4yEt-oG8
https://youtu.be/IA7ZyEFLXs0
https://youtu.be/jPI8ZcqFDCw
https://youtu.be/Fo7oqkDibb4
https://m.facebook.com/Giuseppeivandavid/