Volo EgyptAir: rinvenuti i primi resti in mare a largo di Alessandria d'Egitto

Si parla di fumo a bordo prima dell'incidente ma le cause restano incerte

Danilo Di Laudo
21/05/2016
Attualità
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IL CAIRO – Continuano le indagini per quel che riguarda il disastro dell’aereo della compagnia egiziana Egyprtair precipitato pochi giorni fa nel bel mezzo del Mediterraneo dopo essere decollato dall’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi  e diretto proprio a Il Cairo.
66 le persone a bordo quando si sono persi i contatti con l’aereo a nord di Alessandria d’Egitto e sembrerebbe che, nel tratto di mare limitrofo agli ultimi avvistamenti radar, siano stati ritrovati i resti dell'Airbus, tra cui le scatole nere, insieme ad alcuni resti umani. A darne notizie è stata l’emittente CBS News in contatto con il governo egiziano.

Dai primi dati raccolti sembrerebbe che durante i concitati momenti antecedenti allo schianto ci fossero diverse fonti di fumo all’interno del velivolo ma, aggiungono gli investigatori francesi, le cause scatenanti restano ancora incerte.
Secondo quanto trapelato dall’agenzia francese che sta occupandosi delle indagini i messaggi rilevati dagli strumenti in quei momenti sono paragonabili a quelli che in genere stanno a segnalare un principio di incendio, tuttavia – come si legge sul sito Ansa – il commissario Sebastien Barthe, non si sbilancia definendo congetture tutto quello che si potrebbe provare a pensare.

Le immagini dei rottami rinvenuti – le cui ricerche ora stanno allargandosi al tratto di mare circostante al primo ritrovamento – sono state pubblicate sulla pagina facebook del portavoce delle forze armate egiziane Mohamed Samir. Tra i detriti che galleggiano si può notare inoltre la presenza anche di effetti personali dei passeggeri del volo.

LA STORIA DEL VELIVOLO IN PILLOLE – L’airbus precipitato, un A320-232 era stato assemblato nel 2003 e al timone c’era un pilota di comprovata esperienza così come il copilota, queste informazioni farebbero pensare che comunque l’equipaggio avesse la preparazione necessaria per poter affrontare un’eventuale emergenza senza commettere gravi errori.

Foto Ansa

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