Giro d’Italia, è ancora Greipel

Jungels sempre maglia rosa

Gianluca Vivacqua
20/05/2016
Sport
Condividi su:

Dopo l’exploit del possibile emulo italico di Greipel, si è tornati all’originale.

Ieri Il Gorilla ci ha messo  ancora la sua zampa e ha fatto sua la tappa n. 12 del Giro d’Italia, la Noale-Bibione di 182 km. Ma per il tedesco possente della Lotto Soudal la vittoria di oggi rappresenta anche il biglietto d’addio alla corsa rosa e quindi il preludio al “ritorno nella foresta”, dal momento che sin dalla partenza della corsa era ormai notizia certa, come preannunciavano le voci insistenti, provenienti dal suo team, il suo ritiro dalla competizione.

Non è una novità, specie nel mondo dei velocisti: quando le grandi corse a tappe arrivano al momento in cui i saliscendi montani e collinari rubano spazio, e scena, alle piste lisce, lunghe e pianeggianti, i pistard e gli sprinter (non tutti, beninteso) preferiscono abbandonare la partita per risparmiare le loro energie in vista del prossimo appuntamento. Saranno contenti – è facile immaginarlo – i rivali e gli aspiranti eredi dell’implacabile André da Rostock, e soprattutto i pretendenti alla maglia rossa, che ora, per forza di cose, l’atleta deve cedere a qualcun altro.

Non subito, però: fino al compimento della tappa odierna (Greipel mancherà alla partenza di essa, che è la tredicesima e, per inciso diciamo anche che viene di venerdì, a beneficio di coloro che sono attenti alle superstizioni), la maglia rossa sarà ancora del piè veloce teutonico, così come la maglia rosa la si vedrà pure oggi sulle spalle di Bob Jungels (Etixx-Quick Step), che potrà ancora vantare su Amador gli stessi due secondi di vantaggio di due giorni fa  (il costaricano è sempre a 24’' da lui). E jungelsiana  sarà ancora la maglia bianca, e non cambierà padrone neppure la maglia azzurra, ancora appannaggio di Damiano Cunego (Nippo-Vini Fantini).

Ecco lo sviluppo della tappa di ierii, giovedì 19 maggio; una tappa dispiegatasi interamente nella provincia di Venezia, da Noale a Bibione. L’ultimo acuto greipeliano. Quasi al pronti-via parte uno scatto in avanti  che vede protagonisti Oss della BMC e Trentin, compagno di squadra della maglia rosa. Per quest’ultimo però lo scatto non diventa fuga, poiché viene subito soppiantato, al fianco di Oss, da Maestri della Bardiani. E laa strana coppia venutasi così a formare, Oss-Maestri, dura, dura tanto, praticamente fino a 17 km dall’arrivo, ossia fino alle porte del circuito di Bibione, da percorrersi due volte.  Poco male per Oss, che a quel punto era già sazio di vittorie intermedie: sua, infatti, era stata la vittoria ai traguardi volanti di Ormelle e Portogruaro.

Al posto dei due fuggitivi si ponevano allora i gregari di Greipel con i colori della Lotto Soudal, ma anche uomini della Orica-GreenEDGE e della Trek; poi, al secondo giro di giostra, si facevano vedere anche quelli della Lampre-Merida. Ma il chilometro finale era affare per tre, Greipel, Nizzolo della Treck ed Ewan della Orica-GreenEDGE: anzi, sarebbe meglio dire una formalità per almeno uno di loro, grazie alla sua capacità devastante di imprimere uno slancio ferrarista all’ultima pedalata. Di chi parliamo è evidente, è colui che esce dal Giro imbattuto: per quest’anno, nessuno di quelli che sono stati bruciati da lui al traguardo potrà prendersi la rivincita.

Leggi altre notizie su Notizie Nazionali
Condividi su: