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Confessa l’assassino di Ashley Olsen: "non volevo ucciderla l'ho spinta e ha battuto la testa"

Ha ammesso le proprie responsabilità il senegalese fermato la notte scorsa

Valentina Roselli
14/01/2016
Attualità
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Il senegalese fermato per la morte di Ashley,  si chiama Diaw Cheiktidian e ha 27 anni. Ha raccontato   agli inquirenti di averla incontrata nel  locale Montecarla e di essere poi andato a  casa con lei dove  hanno avuto un rapporto sessuale  poi hanno litigato lui l'ha spinta e lei ha battuto la testa, non voleva ucciderla è stata una disgrazia.
I segni sul collo Diaw li ha spiegati dicendo di averla voluta rialzare prendendola per il collo.   L'autopsia rivela "due fratture al cranio" e "altre lesioni che da sole le avrebbero procurato la morte".

Il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo quindi esclude categoricamente il gioco erotico e ammette la possibilità che i due non fossero lucidi ma in preda a droghe o alcol, per questo occorre aspettare gli  esami tossicologici su Ashley. Smentita la notizia che che il giovane senegalese fosse "uno spacciatore".  Diaw non ha precedenti penali. Si arrangia con lavori estemporanei come volantinaggio e altro.
Adesso il 27enne senegalese è accusato di omicidio aggravato
 

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